Milan, il doppio problema di Fonseca

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Milan, il doppio problema di Fonseca© AC Milan via Getty Images
Franco Ordine
4 min

Da dove debba ripartire Paulo Fonseca è abbastanza semplice da decidere. Non sicuramente dal risultato della prima amichevole di ieri pomeriggio a Vienna (contro il Rapid, entrambi in festa per i 125 anni di storia) e nemmeno da qualche spunto registrato nella ripresa. Piuttosto è pratica ragionevole riprendere a tessere la tela della nuova stagione dai difetti, clamorosi, espressi nella precedente firmata dallo staff di Stefano Pioli ed emersi in qualche snodo anche a Vienna ieri. In sostanza sono stati due ed entrambi di egual peso ai fini dell’esito deludente al netto del secondo posto: il numero esagerato di infortuni muscolari concentrati nel primo semestre del torneo (da settembre e dicembre 2023 per intendersi al volo) e il numero industriale (69) di gol incassati fino all’ultimo turno (3 gol rifilati dalla Salernitana). Per risolvere il primo problema due sono stati due i provvedimenti adottati: sostituzione in blocco dello staff tecnico e di preparatori atletici e rivoluzione nel settore sanitario con il ricambio totale dei fisioterapisti. In questo caso il miglioramento è tutto da verificare nei prossimi mesi.

Il secondo limite tradito dal Milan di Pioli è diventato dal primo giorno di lavoro per Paulo Fonseca il punto di partenza tattico e strategico. Per contribuire alla risoluzione però è necessario, oltre che produrre qualche modifica tattica sulla strategia difensiva, passare anche dal mercato per coniugare l’organizzazione con le caratteristiche di qualche nuovo acquisto. Di qui la rincorsa al francese Fofana che si abbina, non solo per motivi geografici, ai connazionali Maignan, Theo Hernandez e Adli ma può offrire a quel centrocampo lo spessore e la fisicità di cui ha sicuramente bisogno. Se poi Ibra e Moncada riuscissero ad aggiungere anche Samardzic per l’età oppure Rabiot per il carisma e l’esperienza internazionale, allora il quadro sarebbe completo in attesa delle altre due pedine iscritte nel l’agenda rossonera, un difensore centrale e un centravanti che faccia da scorta a Morata.

Dal primo test di Vienna pare di capire che lo schieramento di Fonseca ricalchi fedelmente il 4-2-3-1 scelto da Pioli post pandemia e che diede la spinta per la vigorosa risalita in classifica. Ma sul tema si può e si deve aprire un dibattito per stabilire se la questione dei tanti, troppi gol subiti (per non perdere il vizio anche ieri a Vienna ne è arrivato uno negli ultimi minuti dell’amichevole) è solo responsabilità diretta e personale dei difensori oppure c’è di mezzo la fragilità della linea mediana. Una sola indicazione positiva ed è forse la più interessante per il debutto assoluto di Mattia Liberali, sotto punta nel primo tempo ma dotato di sicuro talento. Se si aggiungono a questo ragazzo classe 2007 il più noto Camarda e Zeroli impegnati con l’under di Corradi oltre che un paio di altri esponenti della ex primavera di Abate (il portiere Torriani e Cuenca), non è difficile indovinare la traiettoria della prossima under 23 chiamata a debuttare in Lega Pro con Bonera in panchina.


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