Di questi tempi, ancora di più in questi giorni, i milanisti di molte generazioni lo ripetono come una sorta di preghiera. “C’è solo un Presidente” non è solo il titolo di una recentissima pubblicazione firmata da Carlo Pellegatti e Beppe Di Stefano, ma la nostalgia reclamata nei confronti di un gigante della storia calcistica italiana e del Milan in particolare. Un anno fa lo cantavano gli esponenti della Curva Sud di San Siro dinanzi al Duomo di Milano mentre venivano celebrati i funerali di Stato per Silvio Berlusconi.
Il ricordo di Berlusconi
A un anno giusto di distanza il ricordo è sempre più vivo, come testimoniano anche i recenti risultati elettorali, e non si confonde con la realtà un po’ depressa del tifo milanista giunto alla vigilia immediata di conoscere da vicino le idee di Zlatan Ibrahimovic e la scelta di Paulo Fonseca per la panchina rossonera. Furono, quelli di Silvio Berlusconi, i migliori anni della vita del tifo milanista testimoniati ancora oggi da un episodio reso noto da Adriano Galliani nei giorni scorsi durante il festival della Serie A organizzato dalla Lega a Parma. Racconta Galliani, fedelissimo dal novembre del 1979: «La sera della festa per lo scudetto milanista del maggio 2022, dopo esserci affacciati al balcone di piazza Duomo, Berlusconi chiese a Scaroni di parlare con Paul Gordon per chiedergli di riacquistare il 25% del Milan ma a condizione di ridiventare lui presidente con ad il sottoscritto». Naturalmente quel colloquio non ebbe un seguito ma testimoniò quel legame che ancora oggi resiste come una sorta di cordone ombelicale con tutto il mondo Milan. E di sicuro persino Ibra, prendendo il testimone del comando dell’area tecnica milanista, può rappresentare agli occhi di qualche nostalgico dell’era d’oro una sorta di garanzia per il futuro, che deve passare attraverso molte verifiche e qualche interrogativo da sciogliere.
Per questo motivo un anno sembra passato in gran fretta lasciando la solita traccia indelebile che dovrebbe essere raccolta da qualche parte e che tiene conto di una frase magica pronunciata da Silvio Berlusconi nel maggio del 1994 dinanzi al Milan in partenza per la finale Champions di Atene col Barcellona: «Chi ci crede, chi ci crede veramente può diventare anche un re». La notte di Atene il Milan si incoronò re d’Europa e Silvio Berlusconi ottenne la fiducia del Senato per il suo primo governo del Paese.