MILANO - L'attaccante del Milan, Zlatan Ibrahimovic, ha rilasciato un'intervista a Telefoot parlando del futuro ma anche della lotta Scudetto: "Voglio dimostrare a tutti che 40 (anni) è solo un numero, posso ancora fare ciò che amo. Non posso giocare come 5 o 10 anni fa, ma sono più intelligente e ho più esperienza. Se sono sorpreso dalle mie prestazioni? No, sono il migliore. Non puoi essere sorpreso quando sei il migliore. Andrò avanti finchè non sarò escluso o non mi diranno che sono finito, davvero finito. Se il Milan sarà il mio ultimo club? Non sono sicuro, voglio giocare il più a lungo possibile. Se decidono di lasciarmi andare anche se penso di poter andare avanti, continuerò. Ho un ruolo importante al Milan, grandi responsabilità. E' una situazione che mi piace, è la prima squadra in cui ricopro questo tipo ruolo".
Ibra sulla lotta Scudetto e il Psg
Sulla lotta scudetto Ibrahimovic non ha dubbi: "Dobbiamo crederci, lavorare e sacrificarci. Queste sono le parole chiave. Senza questi tre elementi, puoi essere bravo quanto vuoi, ma ciò non significa che raggiungerai i tuoi obiettivi". Al Psg, Ibrahimovic, fu una delle prime stelle ad esser acquistato dalla nuova società: "Senza di me, il Psg non sarebbe diventato quello che è ora. Alcune persone pensano che io sia venuto per i soldi, per la città, per la vita. No, sono venuto e tutto è cambiato. Mbappé e Messi? Kylian lo amo, ma non sta facendo abbastanza. Per quanto riguarda Lionel è una bella sfida dopo un lungo periodo al Barcellona". Infine sul paragone tra quello attuale e il suo Psg, Ibra ha concluso: "Noi eravamo una squadra, quella di adesso non è una squadra".