La scelta di non replicare formalmente non significa che le dichiarazioni di Raiola al Corriere dello Sport-Stadio su quanto accaduto a Donnarumma mercoledì scorso a San Siro non abbiano dato fastidio al Milan. In realtà, sono state ritenute fuori luogo e fuori tempo massimo. A cominciare dal fatto che il portiere azzurro non è più un giocatore rossonero, ma del Paris Saint-Germain ormai da quattro mesi abbondanti. La porta del Diavolo è stata affidata a Maignan, senza alcun rimpianto per il passato. Il club, inoltre, ritiene di aver compiuto ogni sforzo per trattenere Gigio e l’offerta che gli è stata recapitata, vale a dire 7 milioni più uno di bonus, era la migliore possibile, considerato anche il momento del calcio post-pandemia e lo status attuale del Milan. La scelta di non accettarla, dunque, secondo i rossoneri, può essere solo responsabilità di Donnarumma e del suo procuratore. Per di più, dallo stesso Maldini a Pioli, passando anche per alcuni ex compagni, nessuno ha mai detto nulla contro Gigio. Anzi, proprio il dt rossonero, a separazione consumata, ha augurato il meglio al portiere. In riferimento a quando accaduto a San Siro, infine, alcune ore prima della partita, Scaroni era intervenuto, manifestando l’augurio che il giocatore non venisse fischiato. Insomma, più di così...