MILANO - Crede in Dio, nel suo lavoro e nella sua famiglia. Ha rinunciato, dopo una lunga rincorsa, alla Champions League conquistata con il Siviglia per accettare la corte del Milan che, eventualmente, la Champions gliela farà giocare tra un anno esatto. Carlos Bacca compirà 29 anni l’8 settembre ma di vita vissuta se ne intende almeno quanto di calcio. Che fino all’età di 22-23 anni è stato solo un hobby perché per aiutare il padre Gilberto faceva il bigliettaio sugli autobus a Barranquilla in Colombia. Ha il fiuto del gol e buon senso, ma anche il senso della vita vera dove l’umiltà è stata l’unica suggestione che gli ha consentito di avere un’esistenza normale pur lastricata dai privilegi del mondo dorato del calcio. Ha già il giusto feeling con Luiz Adriano e spera di completare il tridente d’attacco con il formidabile Ibrahimovic. Tutt’altro che ingombrante, sicuramente importante per questo Milan. Dove giocherà? Dove vorrà lui, con Bacca e Luiz Adriano al suo servizo. Possibilmente più arretrato, ma non sarà certamente questo un problema del Milan di Mihajlovic.
Buongiorno Carlos, il presidente Berlusconi avrebbe preferito «griffare» la sua maglia rossonera (70) con il nome di battesimo piuttosto che il cognome...
«Sì, confermo. È stata una delle prime cose che mi ha detto e io, naturalmente, avevo anche dato la mia possibilità ad accontentarlo. Poi mi hanno fatto scegliere, ma in nessun caso ci sarebbero stati problemi ».
Quasi due mesi di Milan. Che dire?
«Il mio desiderio era quello di giocare in una squadra-top. Così è stato. La sensazione più bella è che mi sembra di essere qui da tanto tempo. Merito anche delle strutture come Milanello e Casa Milan. La differenza fra Milan e Siviglia è molto semplice: la mia precedente società era grande, quella attuale è top, fra le migliori in assoluto. Basti pensare che qui nel centro sportivo è possibile trascorrere una giornata intera, fra lavoro e relax».
Bacca per accettare il Milan ha rinunciato alla Champions League conquistata con il Siviglia vincendo l’Europa League.
«Sì, ancora una volta mi è sfuggita... In precedenza avevo perso questo slot con il Bruges eliminato nel preliminare. Ma era tale e tanta la mia voglia di Milan che ho accettato volentieri questo sacrificio».
Il motivo?
«Lo ripeto: volevo giocare in un top-team. Dovrò aspettare un solo anno per disputare la Champions League e poi spero proprio di vincerla con il Milan».
Carlos Bacca ha origini umili ma da sempre ha ammesso di essere molto ambizioso.
«Sì, sicuramente nel calcio. Da ragazzo ero ambizioso, non mi piaceva perdere nemmeno quando giocavo da bambino, non mi è mai piaciuto perdere. Qui al Milan sono arrivato con le idee molto chiare. Scudetto, ritorno in Champions e Coppa Italia: devono essere questi i nostri obiettivi».