La Lazio merita rispetto e attenzione

Leggi il commento sulla partita tra il Parma e la squadra di Baroni
Stefano Chioffi
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La Lazio merita rispetto e attenzione. Gli errori producono danni economici. La classifica non è solo lo specchio di un risultato sportivo: incide sui bilanci, genera una ricchezza che cambia potenzialità, budget e prospettive. Questa squadra si è guadagnata un posto in zona Champions con serietà: non vuole essere trattata come un’intrusa. Tutelare giocatori, tifosi e investimenti è il compito di Lotito. La domenica vissuta a Parma, con le proteste in campo nei confronti di arbitro e Var, deve comportare una presa di posizione da parte del club. Equità e uniformità di giudizio. Il gol annullato a Rovella e il rigore tolto a Zaccagni sono due casi. Il silenzio di Baroni fa rumore: segnala un problema. I dirigenti avevano già denunciato altri torti nelle gare con l’Udinese, il Milan, la Fiorentina e la Juve.
È una sconfitta che non ridimensiona la Lazio, ma offre diversi elementi di riflessione. Il passaggio a vuoto non modifica la sostanza di questi cinque mesi. Ventotto punti in campionato, dopo quattordici giornate. Il primo posto in Europa League. Diciannove partite, tredici vittorie e quattro ko. Una crescita costante, un lavoro di qualità, una ricostruzione che ha trovato subito un indirizzo chiaro. Al Tardini, però, la Lazio ha commesso qualche ingenuità. All’inizio ha tenuto i ritmi bassi, non aveva il solito fuoco, si è fatta innervosire e condizionare dalle decisioni dell’arbitro Zufferli e del Var Paterna. È sembrata anche un po’ stanca: giovedì aveva giocato con il Ludogorets. Lenta, a volte, nella gestione del pallone. La rete di Man è nata da un appoggio sbagliato di Rovella, quella di Anas Haj è arrivata da un pasticcio di Gila. I rimpianti non mancano: i salvataggi sulla linea di Balogh e Valeri, le parate di Suzuki su Romagnoli e Tchaouna, un pareggio cercato fino al 91’, quando Delprato ha sfruttato una prateria per firmare il 3-1.
Dicembre aiuterà a comprendere i traguardi della Lazio. Calendario compresso. Giovedì il Napoli in Coppa Italia all’Olimpico, domenica ancora Conte e Lukaku al Maradona in campionato. Poi l’Ajax, l’Inter, il Lecce e l’Atalanta. C’è l’esigenza di rinforzare la squadra durante il mercato di gennaio. Il centrocampo è incompleto, come dimostrano l’infortunio di Vecino, il lento percorso di Castrovilli e la squalifica di Rovella. Ora Baroni è rimasto con Guendouzi e Dele-Bashiru. Nelle scorse settimane, in allenamento, aveva provato Patric nel ruolo di regista. Questo deve diventare anche il mese dei confronti a Formello. Castrovilli è un capitale da recuperare. La Lazio lo aspetta con affetto e fiducia. Sei presenze, solo centoventi minuti in campo, l’intervento al menisco del ginocchio sinistro, operato ai legamenti quando era alla Fiorentina. Serve un altro mediano. Alla fine di agosto il direttore sportivo Fabiani aveva pensato di investire su Lamine Camara, vent’anni, senegalese: era stato seguito durante la scorsa stagione nel Metz. Sarebbe stato un jolly in linea con il calcio verticale di Baroni: pressing, ritmo, dinamismo. Poi la trattativa si è complicata. È entrato in scena il Monaco, pronto a offrire quindici milioni.
La Lazio si trova a lottare per la Champions. È la sorpresa dell’Europa League. Deve giocare ogni tre giorni. Curare i dettagli in vista della seconda parte della stagione può fare la differenza. Una certezza in più a centrocampo sarebbe un aiuto prezioso, un premio all’impegno di Baroni. Castrovilli merita tempo e passione. Dele-Bashiru ha capito che il campionato italiano è la sua università: a Parma ha deluso, il suo inserimento passa attraverso una serie di tappe. Un mercato da studiare in anticipo, anche a causa di alcuni vincoli legati alla composizione della lista: la Lazio non ha caselle libere e può acquistare, in base al regolamento, solo under 22, oppure un calciatore che si sia formato nel vivaio, come Folorunsho. Baroni aiuterà la società a compiere la scelta più corretta.


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