ROMA - Guendouzi lo ha accarezzato, c’è una foto diventata virale sui social, perché ha fatto impazzire i laziali in amore. Rovella, invece, lo ha steso e le immagini di San Siro sono entrate nelle case degli italiani attraverso il televisore. Due legnate mica male, tanto per mettere a posto Matteo, che stava giocando a petto in fuori, come fa ogni volta, e stava cominciando a discutere con gli azzurri. Ci ha pensato il laziale, appena entrato, e ci ha strappato un sorriso, non solo ammirazione. Sana e leale competizione. Niente inchini, si contrasta. Guendouzi è rimasto a terra e poi si è rialzato, perdonando l’amico. Avrebbe fatto lo stesso, c’è da giurarci. A Formello un po’ hanno tremato, come confessava sorridendo il ds Fabiani. I tifosi anche, ricche testimonianze sui profili dei due giocatori. Rovella ha postato la foto simbolo della serata, il francese l’ha ripubblicata aggiungendo un «my bro», mio fratello. La Lazio si è riempita e gonfiata d’orgoglio. Che coppia quei due. Li ha tirati su Sarri, se li gode Baroni. E la società rivendica le scelte compiute nell’estate Champions: 18 milioni per Guendouzi, 17 per Rovella, il totale fa 35. Si chiama ottimizzazione dei costi, si legge competenza.
Rovella-Guendouzi, la svolta con Baroni
Un anno di rodaggio e ora viaggiano in tandem, anzi si può dire siano diventati il vero segreto dell’orchestra di Baroni. Due punte e due esterni, un 4-2-3-1 tendente al 4-2-4, perché in mezzo ci sono quei quattro polmoni. Che poi se le siano date di santa ragione al Meazza poco importa. Anzi, se volete, sono in linea con la storia più bella della Lazio. Sul campo di Tor di Quinto, gli eroi del ‘74 si gonfiavano regolarmente sotto gli occhi di Maestrelli. Era un modo di allenarsi e di arrivare tiratissimi alla partita di campionato. Baroni, guardandoli in tv, avrà pensato al Bologna: si presenteranno in ottima condizione, così sono apparsi durante Italia-Francia.
Da comprimari a nazionali
Guendouzi ha ormai conquistato i galloni di titolare aggiunto per Deschamps che lo ha sistemato accanto al romanista Koné e all’ex bianconero Rabiot. Le cifre: 11 chilometri percorsi, 39 passaggi riusciti su 44, 54 tocchi di palla, 5 falli subìti. Rovella, dopo il debutto convincente di Bruxelles, non ha perso tempo per confermarsi. Locatelli non ingranava e Spalletti lo ha messo dentro: in 29 minuti 26 passaggi riusciti su 28, un tiro (centrale ma potente), 1 cross, 1 tackle, 3 palloni recuperati, un ingresso lucidissimo e pieno di personalità. Senza paura sul campo dove sognava di giocare da bambino. Lucio era rimasto colpito dal suo volume di corsa e di lavoro difensivo in Belgio. Deve verticalizzare di più il gioco e specializzarsi da vertice basso, ma è stato promosso a pieni voti. Resterà nel gruppo azzurro. Ha scalzato Fagioli e staccato Locatelli. Se la giocherà con Samuele Ricci, suo amico dai tempi dell’Under 21, titolare in regia. Papà Paolo e mamma Deborah erano allo stadio Re Baldovino per il suo esordio. Abitano nel quartiere milanese di Pagano, vicinissimo a San Siro. Domenica lo hanno atteso fuori dopo la partita e sono tornati a casa a piedi, come nel 2019, quando Nicolò debuttò in Serie A (Inter-Genoa 4-0). Un altro segno del destino. Rovella ieri era a Milano. Oggi tornerà a Formello e riabbraccerà Guendouzi. Chissà che risate nello spogliatoio.