Pagina 2 | Lazio, l'affare Tavares

Prezzo, rendimento, età e impatto: quattro fattori che traducono l’acquisto di Tavares in un affare. Una storia che rappresenta il modello di un mercato sostenibile e creativo. Nuno vince per distacco nel rapporto tra qualità e costo, come quando trasforma la fascia sinistra in una pista d’atletica. È uno dei colpi dell’estate. Non è un’idea nata da una ricerca su qualche startup. Intuito e competenza: la Lazio ha investito cinque milioni, pagabili in diverse tranche fino al 2029. Ingaggio nei parametri: due netti. Tavares sta dimostrando che l’Arsenal ha commesso un errore. A Londra era stato portato dal direttore sportivo Edu e da Mikel Arteta. Il club inglese non ha avuto pazienza: l’ha girato in prestito all’Olympique Marsiglia e al Nottingham Forest. Scoperto e dimenticato: gli sono stati preferiti Tierney, Zinchenko e Calafiori. Non ha nostalgia degli allenamenti a Colney e dell’Emirates Stadium. Il ricordo più bello? La partita di ritorno contro il Manchester United: 23 aprile del 2022. Il gol dopo tre minuti, la vittoria per 3-1, il dominio nei duelli in velocità con Sancho, Dalot, Matic e Lindelöf.

È entrato nella Top 11 della serie A e dei campionati più prestigiosi. Otto assist, come Raphinha del Barcellona. Meglio del suo amico Bukayo Saka, che ne ha firmati sette in Premier con la maglia dei Gunners. Aveva già sfiorato l’Italia nel 2023: l’Inter si era informata, non aveva trovato l’intesa con l’Arsenal, spostando poi l’attenzione su Carlos Augusto. Tavares ha raccontato in un’intervista che il suo riferimento è David Alaba, ex Bayern, ora Real Madrid, ma l’austriaco nel corso della carriera ha avuto un’evoluzione da jolly: mediano-regista, oppure difensore centrale. Il portoghese, ventiquattro anni, ha fatto innamorare i tifosi della Lazio: lo chiamano “Nuno Express”. Colleziona paragoni: la potenza di Kolarov, lo scatto e la progressione di Briegel, il cross di Brehme, i tempi di inserimento di João Cancelo. Guendouzi lo aveva conosciuto a Marsiglia. Matteo formava il gruppo dei magnifici quattro con Nuno, Alexis Sanchez e Valentin Rongier. Nel 2023 chiusero la Ligue 1 dietro al Paris Saint Germain e al Lens, centrando la qualificazione ai playoff di Champions. L’allenatore era Tudor. Abitava a Talaíde, nel quartiere “dos Navigadores”, periferia di Lisbona. È cresciuto a Seixal, nel college del Benfica.


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Renato Paiva è stato uno dei suoi maestri nella squadra Under 20, che aveva raccolto applausi alla fine del 2018 in Youth League. Tavares si fece notare durante il torneo dagli osservatori del Bayern, battuto 3-0. Con Nuno Mendes, classe 2002, uscito dalla scuola dello Sporting e diventato uno degli intoccabili di Luis Enrique nel Psg, rappresenta nel suo ruolo il profilo migliore tra quelli espressi dalla Primeira Liga. João Cancelo, trent’anni, ora all’Al-Hilal di Milinkovic, è un destro che si adatta a giocare sull’altro lato. Il calcio portoghese ha saputo proporre, anche in passato, terzini sinistri di livello. Il primo era stato Hilario, protagonista con la nazionale del ct Otto Gloria al Mondiale del 1966, chiuso al terzo posto. Giocava nello Sporting.

Era nato a Maputo, capitale del Mozambico, proprio come Eusebio, premiato con il Pallone d’oro nel 1965 e simbolo del Benfica. Poi è stato il turno di Nuno Valente, che ha vinto la Champions nel 2004 con il Porto di Mourinho, e di Raphaël Guerreiro, preso dal Bayern e campione d’Europa nel 2016 con Ronaldo e Fernando Santos. Ora la tradizione continua nel segno di Mendes e Tavares, promosso anche dal ct Roberto Martinez, che l’ha fatto esordire venerdì contro la Polonia e stasera potrebbe schierarlo dall’inizio con la Croazia: “Ha caratteristiche uniche”.


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Renato Paiva è stato uno dei suoi maestri nella squadra Under 20, che aveva raccolto applausi alla fine del 2018 in Youth League. Tavares si fece notare durante il torneo dagli osservatori del Bayern, battuto 3-0. Con Nuno Mendes, classe 2002, uscito dalla scuola dello Sporting e diventato uno degli intoccabili di Luis Enrique nel Psg, rappresenta nel suo ruolo il profilo migliore tra quelli espressi dalla Primeira Liga. João Cancelo, trent’anni, ora all’Al-Hilal di Milinkovic, è un destro che si adatta a giocare sull’altro lato. Il calcio portoghese ha saputo proporre, anche in passato, terzini sinistri di livello. Il primo era stato Hilario, protagonista con la nazionale del ct Otto Gloria al Mondiale del 1966, chiuso al terzo posto. Giocava nello Sporting.

Era nato a Maputo, capitale del Mozambico, proprio come Eusebio, premiato con il Pallone d’oro nel 1965 e simbolo del Benfica. Poi è stato il turno di Nuno Valente, che ha vinto la Champions nel 2004 con il Porto di Mourinho, e di Raphaël Guerreiro, preso dal Bayern e campione d’Europa nel 2016 con Ronaldo e Fernando Santos. Ora la tradizione continua nel segno di Mendes e Tavares, promosso anche dal ct Roberto Martinez, che l’ha fatto esordire venerdì contro la Polonia e stasera potrebbe schierarlo dall’inizio con la Croazia: “Ha caratteristiche uniche”.


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