Zaccagni, cento volte Lazio per il capitano

Il capitano contro la Juventus centrerà la cifra tonda: è il simbolo della ricostruzione biancoceleste
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Numeri impressi sulla maglia, marchiati sulla pelle e nel cuore: il 10 e le 100 presenze in A con la Lazio. Rito di passaggio per capitan Zaccagni, taglierà il traguardo a tre cifre domani a Torino contro la Juve. Per raccontare i suoi ultimi sei mesi si possono scegliere quattro fotografie. Aprile, il rinnovo con la Lazio. Giugno, il gollissimo con l’Italia. Luglio, la 10 e la fascia di capitano. Ottobre, la cifra tonda di partite. Uno snodo esistenziale tutto ciò che gli è accaduto. Difficile scegliere i giorni più belli, quante vertigini. Tutte quelle immagini incarnano il personaggio Zaccagni, ha fatto tanti upgrade da aprile. Oggi il capitano della Lazio, a 29 anni, può dire che nessun traguardo è impossibile per chi parte da lontano. Da ragazzo guardava gli altri sognando la gloria, più di tutti Del Piero, suo idolo dall’infanzia. Il delirio massimo l’ha provato dopo il gol segnato alla Croazia al 98’, quel tiro come il disegno dei gol che segnava Alex, ci portò a Berlino: «Era il mio idolo, avevo il suo poster in camera e ci siamo visti prima della partenza per gli Europei... Poi ci siamo risentiti dopo il mio gol, è stato emozionante. Era molto felice e molto contento per me, mi ha detto di continuare così», le parole di Zac nella notte del trionfo azzurro, purtroppo un trionfo lampo.

Lazio, Zaccagni è il nuovo leader

Zaccagni e Del Piero, Zaccagni e la Juve. C’è stato un momento in cui il destino l’aveva avvicinato più alla Juve che alla Lazio, è stato quando il rinnovo con i biancocelesti era bloccato e i bianconeri s’erano fatti avanti con il suo procuratore. Lotito è riuscito a recuperare in tempo blindandolo e affidandogli le chiavi della Lazio, i suoi gradi, la simbolicità. In un attimo Zaccagni ha preso un po’ di eredità di Ciro e Luis, la fascia dell’ultrabomber e la maglia del Mago: «Ho scelto la maglia numero 10 per assumermi più responsabilità», racconta sempre. S’è fasciato braccia e petto, ha assunto i ruoli con responsabilità e maturità. Lo ha fatto nell’estate più difficile degli ultimi anni, diventando la guida di una squadra rivoluzionata e che non aveva molto credito. E’ sempre stato rassicurante e con l’arrivo di Baroni ha ritrovato la sua dimensione in campo, ampliando il suo ruolo. Con Tudor era finito sulla trequarti, centralizzato nel 3-4-2-1. Baroni lo ho rimesso sulla fascia, ma facendolo diventare un’ala nuovo stile, un regista offensivo, sfruttando l’esattezza dei suoi movimenti geniali. Partendo da dietro, apre campo a Tavares. Sterzando al centro propone in verticale. I numeri certificano la sua evoluzione, ha effettuato 45 cross, inclusi corner. E l’ha fatto da attaccante. Altri numeri confermano quanto sia temuto, ha subito 20 falli. E’ un record.

Lazio, i numeri di Zaccagni

Ci sono momenti e partite che valgono più di altri. Per Zaccagni Lazio-Juve dell’8 aprile 2023 ha un doppio ricordo: ha segnato e fatto segnare Milinkovic. Finì 2-1 all’Olimpico. E’ uno dei 22 gol segnati in 99 presenze, si contano anche 17 assist in A. In tutto le partite giocate con la Lazio sono 126 e il contratto firmato per cinque anni proietta Zaccagni nel futuro. Quest’anno è a quota 2 gol in 7 partite di A (3 totali con l’Europa), non ha ancora segnato in trasferta. Il gol al Venezia è stato il primo, quello all’Empoli il secondo. Ci sono passaggi di destini rapidissimi, così è stato per Zaccagni. I sogni che erano appesi al muro della sua cameretta oggi sono parte di lui.


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