Lazio, caso biglietti. I tifosi: "Prezzi troppo alti"

Sono 28.200 gli abbonati, ma con le curve a 40 euro per il match contro il Verona la prevendita va avanti tra le proteste: i dettagli
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Indomabile la sollevazione dei laziali mossa dal caro biglietti deciso dalla società per il posticipo con il Verona: 40 euro un biglietto in Curva, dai 55 della Tevere parterre ai 100 della Tevere Gold. «Per ringraziare i laziali avete messo a 40 euro una curva che dovrebbe essere un settore popolare... tante gente non può permettersi l'abbonamento», uno dei tanti messaggi che sintetizzano la contestazione e gli umori avvelenati dei tifosi. Contro il Venezia le curve erano state vendute a 30 euro. Quaranta euro era il prezzo di Lazio-Milan, riproposto per Lazio-Verona che si giocherà lunedì sera, in pieno giorno lavorativo, in pieno ritmo scolastico. La prevendita è partita ieri in mezzo ai tumulti. «Società che non rispetta e tutela il proprio tifoso», «il tifoso laziale risponde e cosa fate mettete i biglietti a 40 euro di lunedì per Lazio-Verona?», «non si fa il bene del tifoso», le altre denunce social a carico della società. C'è chi ha rispolverato i prezzi di Lazio-Verona giocata il 27 aprile scorso: curve a 25 euro. Il rincaro è netto.

Biglietti e abbonamenti, il confronto tra i prezzi

Gli abbonamenti quest'anno sono stati proposti in doppia formula: Classic a 20 gare (19 partite casalinghe di campionato più la prima partita di Coppa Italia) e Global a 24 gare (19 partite casalinghe di campionato, prima partita di Coppa Italia e 4 partite casalinghe di Europa League). La formula Classic prevedeva l'acquisto dell'abbonamento in Curva Nord a 295 euro l’intero (circa 14 euro a partita). La formula Global a 335 euro (poco meno di 14 euro a partita). La Lazio tende sempre a salvaguardare gli abbonati, ma gli altri tifosi si sentono penalizzati. Non tutti sono nelle condizioni di sottoscrivere abbonamenti.

Lazio, la linea del presidente Lotito

È da anni che si dibatte sulla questione. Lotito, nel maggio 2022, sferzò a suo modo: «Non è un problema del prezzo del biglietto, capisco la crisi economica, ma anche se regalassimo tutti i biglietti non so se ci sarebbe il pienone. Ho fatto le campagne più favorevoli ai tifosi, non mi sembra che ci sia lo stadio sempre pieno». Continua imperterrito a stare sulle sue posizioni, il che rende abissale la distanza con i laziali. A ottobre è atteso in Campidoglio per la presentazione del progetto “Flaminio” da 50.000 posti, il piano di pre-fattibilità. È bello pensarlo colmo di laziali. Una politica di prezzi più accessibili, che non comprenda solo gli abbonamenti o iniziative sporadiche, è reclamata e sollecitata da anni e anni.

Il 'giallo' del numero di abbonati

La Lazio ha chiuso la campagna abbonamenti, dopo l'ultima riapertura, a quota 28.200, dato ufficializzato ieri. Erano 30.333 l’anno scorso. Un miracolo di fede considerando il clima di contestazione che si respira da giugno. Mini-abbonamenti europei sono in uscita nei prossimi giorni per favorire ingressi in partite che di solito ospitano una cornice vuota. Ventottomiladuecento abbonati, qualcuno in meno rispetto alla comunicazione della Lazio di lunedì, informale, che attestava la quota a 28.420. Un senso di mistero c'è sempre nelle storie di Formello così come è misteriosa la capacità di fare e subire le proprie mosse.


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