Lazio, rebus a centrocampo: la rosa è corta

La cessione di Cataldi e l’esclusione di Castrovilli nella lista Uefa impongono a Baroni poche scelte
Lazio, rebus a centrocampo: la rosa è corta© BARTOLETTI
Carlo Roscito
4 min

ROMA - In quattro e quattr'otto sono rimasti in quattro. Reparto accorciato a fine mercato: Via Cataldi, non sostituito, depennato pure il nome di Castrovilli, fuori dalla lista per l'Europa League. Cinque pedine in campionato, una in meno per le gare internazionali: il centrocampo è il centro dello sforzo maggiore. Una mossa azzardata, solo il campo dirà se la Lazio riuscirà a reggere l'impatto con tutte le competizioni in cui sarà impegnata.
La Serie A, le 8 partite europee del nuovo girone unico, l'esordio in Coppa Italia previsto a inizio dicembre. Baroni dovrà gestire la rosa, le forze da dosare sono soprattutto in mediana. In una situazione simile ogni infortunio rischia di essere pagato caro. Sarebbe meglio prevenire, che preoccuparsi. Si punta tutto sui quattro prescelti: Guendouzi, Rovella, Vecino e Dele-Bashiru. Il nigeriano, tra l'altro, in carriera ha giocato maggiormente mezzala o come trequartista, piuttosto che da centrocampista puro. Gli interrogativi e i timori sono aumentati con la rinuncia a Castrovilli, ora utilizzabile soltanto in Serie A. È rimasto a riposo negli ultimi due giorni, il lavoro differenziato ha seguito l'esclusione dolorosa. Una coincidenza, rassicurano da Formello. Il classe 1997, a maggior ragione, va però inserito nella mini-lista dei calciatori da monitorare durante la sosta.

Castrovilli escluso dalla lista Uefa

Baroni ha cambiato modulo, è passato al 4-4-2 trovando in Dia la soluzione per sopperire alla mancanza di qualità in mezzo al campo. Un centrocampista in meno, un attaccante in più associato a Castellanos. Il senegalese e l'argentino non si contendono più il posto, ma giocano in coppia. Una decisione che ha dato i suoi frutti con il Milan (un gol a testa). C'è la necessità che il campo continui a dare ragione al tecnico e ai tagli operati dalla società alla fine della sessione estiva. Chiuso il mercato, si pensava fosse imminente l'impiego di Castrovilli, aggiunto alla rosa già ad Auronzo. Una volta ritrovata una buona condizione - al momento lontana, visti i soli 3 minuti più recupero disputati in stagione - sarà comunque schierabile solo in campionato: sulla trequarti con il 4-2-3-1 o da intermedio nel caso di ritorno al 4-3-3. Un aspetto è certo, in attesa di un segnale confortante da parte dell'ex Fiorentina: a prescindere tutti gli altri saranno costretti agli straordinari.

Guendouzi chiamato agli straordinari

Guendouzi è stato convocato da Deschamps, il ct l'ha inserito in lista al posto dell'infortunato Tchouaméni. Tornerà alla base la settimana prossima. Il posticipo con il Verona, fissato di lunedì, consentirà un recupero migliore delle energie per i calciatori in giro per il mondo con le rispettive nazionali. Il francese rappresenta la garanzia maggiore per continuità e rendimento. Rovella, ieri risparmiato in allenamento (sintomi influenzali), dovrà trovare costanza e cambiare marcia come successo nella ripresa con il Milan. «Ha dato il segnale per il pressing alto, il suo apporto alla squadra è fondamentale», ha commentato Baroni elogiando la prestazione contro i rossoneri. Il primo anno a Roma è stato condizionato dal lungo stop per la pubalgia, vanno bannati gli infortuni per non mandare in sofferenza il centrocampo. Le opzioni sono diventate contate all’improvviso.

Centrocampo, un reparto da gestire

Vecino, titolare nella trasferta di Udine, è un altro da preservare con attenzione: 33 anni compiuti ad agosto, garantisce carattere e il vizietto del gol (nel 2023-2024 è stato il secondo marcatore biancoceleste dietro a Immobile). La carta d'identità consiglia a prescindere la massima prudenza nelle rotazioni, soprattutto quando il calendario diventerà fitto e si giocherà ogni tre giorni. Servirà una grossa mano da Dele-Bashiru: le perplessità, nel suo caso, appartengono alla sfera tecnica, non a quella fisica. A centrocampo la Lazio non è nelle condizioni di perdere le scommesse su cui ha puntato facendo all-in.


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