Castellanos dalla Lazio all'Argentina: "Sfrutterò questa chance"

Dopo i primi gol della stagione segnati con la squadra di Baroni il Taty ha coronato il sogno della chiamata nella Seleccion: tutti i dettagli
Daniele Rindone
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ROMA - L'Argentina scopre Taty Castellanos. Èun ritorno a casa da forestiero per il bomber viaggiatore. Universidad de Chile, Torque, New York City, Girona e Lazio. Si è formato in Cile, a Santiago e a Montevideo, fino al salto negli Stati Uniti. Poi l’arrivo in Spagna e in Italia. È il ritratto-diario della sua carriera. Non ha mai giocato in Argentina né con l’Argentina, conta solo sei presenze nell’under 23. Taty Castellanos è sbarcato ieri nel Paese in cui è nato, era partito dalla città di Mendoza. Ha risposto alla prima chiamata della sua nazionale provando il gusto di un’emozione nuova: «È un sogno essere qui con la nazionale del mio Paese, l’ho sempre sperato, devo sfruttare l’occasione. La convocazione è una notizia che aspettavo, sono molto contento, è arrivata dopo la partita con il Venezia. Non ho ancora parlato con Scaloni, ci parlerò appena lo incontrerò. L’Argentina è il mio sogno, voglio godermi questa chiamata. Giocare con i Campioni del Mondo e d’America è una responsabilità enorme».

Castellanos con l'Argentina: vuole convincere Scaloni

È una convocazione che pesa, arriva dopo la vittoria della Coppa America, è la prima Argentina senza Messi (infortunato) e Di Maria (ha lasciato la nazionale). Angel sarà onorato prima della partita con il Cile, la prima delle due previste nei prossimi giorni. Con Castellanos ci sono anche Nico Gonzalez (Fiorentina), Garnacho (Manchester United), Soulé (Roma), Giuliano Simeone (Atletico Madrid), Carboni (Marsiglia), Alvarez (Atletico Madrid), Lautaro Martinez (Inter) e Dybala (Roma). In ballo ci sono le qualificazioni per il Mondiale 2026 che si giocherà in Canada, Messico e Stati Uniti. L'Argentina giocherà venerdì in casa contro il Cile e il 10 settembre contro la Colombia fuori. Castellanos partirà dalla panchina, si terrà pronto. Scaloni pensa di partire con Nico Gonzalez o Alvarez accanto a Lautaro. Taty proverà a convincerlo a farlo esordire. La convocazione era arrivata dopo il gol al Venezia, ne ha sfiorati altri a Udine, ha colpito contro il Milan. L’etichetta del centravanti elegantissimo, ma a salve, se la sta togliendo di dosso. La camiseta è il coronamento di un momento d’oro: «Far parte di un gruppo di campioni così mi onora. Conosco il mio ruolo, ci sono giocatori come Lautaro e Alvarez. E la generazione che è entrata a far parte del gruppo è molto talentuosa».

Nella Lazio di Baroni ancora in coppia con Dia

Taty rientrerà a Roma giovedì 12 settembre, è previsto in campo il giorno dopo. Lo spostamento di Lazio-Verona a lunedì 16 settembre è un assist per lui e Baroni. Avrà tempo per riposarsi, recuperare dal viaggio e prepararsi per la quarta giornata. Due gol nelle prime tre partite, la metà esatta di quelli segnati nelle 35 partite giocate l’anno scorso in campionato (solo 4). È una nuova partenza, sono nuovi numeri, è un nuovo Taty. Pronto all’assalto da attaccante-pressatore, pronto alla rasoiata. Il vezzo di provare il colpo o il colpetto ce l’ha sempre, ma sta badando di più al sodo. Non c’era bisogno di una metamorfosi, ma di un perfezionamento. Può e deve diventare un centravanti completo, senza che abbia nulla da invidiare. Scaloni lo seguiva, ha notato i progressi e l’ha premiato. Il definitivo salto dipende solo da lui. Baroni lo aspetta, è l’uomo che l’ha sorpreso di più per sua ammissione: «Taty è un centravanti, gioca con ferocia, è uno di quelli che mi ha sorprendentemente colpito. Ha anche mobilità e questo mi piace». Continuerà con la coppia Taty-Dia. Sfrutterà la sosta per lavorare su equilibri e transizione. Il senegalese non è stato convocato in nazionale, da oggi si allenerà a Formello aspettando il rientro del suo nuovo compagno di giochi d’attacco.


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