Addio Eriksson, il messaggio della Lazio sui social

Addio al tecnico che vinse lo scudetto con i biancocelesti nel 2000: il club lo ha ricordato con un commovente post su X
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La foto copertina con lo stemma della Lazio in bianco e nero in segno di lutto e poi un post col suo nome, l'anno di nascita, 1948, e quello di morte, 2024. Quindi una frase: "Grazie per tutto ciò che hai fatto per noi, mister". In allegato una foto, recente, di lui sorridente, all'Olimpico, per il tributo dello stadio che porterà sempre nel cuore.

La Lazio ricorda Eriksson sui social

Si è spento oggi all'età di 76 anni Sven-Goran Eriksson, che ha legato il suo nome a diversi club ma ad uno in particolare: la Lazio. Nella stagione 1999/2000 vinse lo scudetto e il club biancoceleste lo ha ricordato così sui social in attesa di nuove iniziative per celebrare la memoria dell'allenatore, malato da tempo, che si è arreso dopo la battaglia contro un tumore al pancreas. Sul sito ufficiale la Lazio scrive: "La S.S. Lazio apprende con estremo dolore e profonda commozione la notizia della scomparsa di Sven-Göran Eriksson, allenatore del secondo Scudetto e tecnico più vincente nella nostra storia. Il presidente Lotito, la dirigenza, mister Baroni e il suo staff, la squadra e tutti i dipendenti del Club rivolgono alla sua famiglia e ai suoi cari le più sincere condoglianze".

Morte Eriksson, le parole di Lotito

Il presidente della Lazio Claudio Lotito ha scritto un messaggio sui canali ufficiali del club: "La S.S. Lazio piange la scomparsa di Sven-Göran Eriksson: il suo coraggio nell’affrontare la malattia che lo ha colpito è stato esempio ed insegnamento per chiunque lo abbia ascoltato. Nel corso delle interviste che ha rilasciato negli ultimi mesi ha saputo infondere amore per la vita e per il calcio. Non è stato solo l’allenatore più vincente nella storia della Società Sportiva Lazio, ma soprattutto un uomo integerrimo ed una persona squisita e signorile, doti che sapeva mescolare al classico aplomb nordico. Lo ricordo allo stadio Olimpico di Roma, emozionato come un bambino, in occasione del suo ritorno nella Capitale, parlammo a lungo: mi colpì la sua serenità, ci abbracciammo forte. Lo vidi incamminarsi verso il bordocampo, a passo lento effettuò il giro dello stadio. Tutto il nostro popolo laziale, al suo passaggio, gli urlò frasi di ringraziamento e di affetto, un’emozione quasi palpabile, le lacrime a solcare i volti, lui seppe rispondere agli incitamenti con la forza del suo sorriso. Mi verrebbe voglia di abbracciarlo ancora, per sussurrargli ad un orecchio che la Lazio non lo dimenticherà mai. Rivolgo commosso le condoglianze alla sua famiglia, il calcio ed il mondo hanno perso un grande uomo”.


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