Lazio, il ruolo di Baroni

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Lazio, il ruolo di Baroni© Getty Images
Stefano Chioffi
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Preoccupa e intriga: è una Lazio che ora genera giudizi contrastanti, perché ogni rifondazione contiene sempre un rischio difficile da calcolare e un’opportunità. In un mese il club ha rinunciato a quasi tutti i suoi leader, ha perduto riferimenti e riconoscibilità, ha scelto la strada di un ricambio generazionale senza tappe intermedie. Il passato garantiva un patrimonio di qualità e certezze, mentre il presente va costruito, è un’idea da sviluppare. È normale che non esista proporzione, nei ragionamenti dei tifosi, tra lo spessore di una squadra che un anno fa era arrivata seconda in campionato e le prospettive indefinibili di questa rivoluzione estiva. I ricordi condizionano e prevalgono sull’ottimismo: un’epoca nuova comporta sempre strappi che sembrano un azzardo.

Provare adesso a inquadrare la statura della Lazio sarebbe un errore figlio dei pregiudizi. Greenwood è un sogno sfumato. Come era avvenuto in passato con Giroud e David Silva. Il gruppo è incompleto: mancano un centravanti da quindici gol e un trequartista che regga il confronto con Luis Alberto. Due titolari di spessore che sappiano dare sostanza a un mercato interessante e togliere pressioni a Noslin, Tchaouna e Dele-Bashiru, sui quali Lotito e Fabiani hanno investito quaranta milioni. Nuno Tavares e Castrovilli hanno le potenzialità per aiutare la Lazio a dimostrare che esistono affari low-cost. Il terzino ha giocato nell’ultima stagione solo otto partite in Premier con il Nottingham Forest, all’inizio non aveva legato con il tecnico Steve Cooper, mentre da gennaio - dopo l’arrivo in panchina di Nuno Espirito Santo - è stato fermato da qualche problema fisico. Nel Benfica si era imposto, il ds Edu lo aveva portato all’Arsenal. Con l’Olympique Marsiglia di Tudor è stato protagonista: terzo in Ligue 1, sei gol e la qualificazione al playoff di Champions. Castrovilli è una sfida affascinante. Faceva parte dell’Italia campione d’Europa nel 2021, negli ultimi due anni è stato frenato dagli infortuni al ginocchio sinistro. Qualità, età e costi legittimano la scelta.

Tra dubbi e speranze, la Lazio riparte dalla serietà di Baroni, che ha remato tutta la vita controcorrente per guadagnarsi questa occasione professionale. A Lecce e a Verona si è dimostrato un moltiplicatore di valori. Ha cambiato direzione alla carriera di Hjulmand, Pongracic, Banda, Gendrey, Folorunsho, Ngonge, Hien, Cabal, Noslin, Coppola, Suslov. Sostanza, equilibrio, un profilo che ai tifosi del Verona ha ricordato quello di Osvaldo Bagnoli: tuta e applicazione. Deve ridisegnare una Lazio che si porta dentro caratteristiche da esplorare: in base alle stime di Transfermarkt, nella valutazione globale dei cartellini della rosa, è la nona realtà della serie A. Baroni non avrà la fortuna di altri suoi colleghi che lo hanno preceduto. Reja si affidava a Klose, Hernanes, Lulic, Candreva e Ledesma; Pioli ha potuto contare su Felipe Anderson, Biglia, Mauri, Parolo e Miro in attacco; Inzaghi e Sarri schieravano Immobile, Lucas Leiva, Milinkovic e Luis Alberto.

Chiedergli, in questo momento, di migliorare il settimo posto della scorsa stagione sarebbe propaganda, un modo per mettergli una pressione non giustificata dalle risorse a disposizione. Il club sta pianificando una crescita graduale e sostenibile: ingaggi meno onerosi e talenti da trasformare in capitali. Tempo e pazienza per capire benefici e incognite degli ultimi investimenti. Quando era uno stopper, Baroni ha lavorato con diversi personaggi che hanno lasciato un’impronta nella storia della società biancoceleste. A Udine aveva conosciuto Luis Vinicio, che arrivò quinto nel 1977 con Giordano, Manfredonia, D’Amico e Agostinelli, espressioni della favolosa cantera biancoceleste. Nella Roma aveva creato un ottimo rapporto con Sven Goran Eriksson, uno scudetto e sei coppe accanto a Cragnotti. Con il Napoli di Bigon, uno degli ultimi acquisti di Lenzini, è diventato campione d’Italia. Nella Lazio dei divorzi eccellenti, la razionalità di Baroni rappresenta l’anello da cui ricominciare.


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