Lazio, progetto Flaminio: la svolta si avvicina

Lotito dovrebbe presentare la propria proposta. Il Comune: "Pronti ad accompagnarla"
Lazio, progetto Flaminio: la svolta si avvicina© ANSA
di Marco Ercole
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ROMA - Ancora nessun passo ufficiale per il Flaminio, ma il conto alla rovescia è sempre più vicino allo scadere. La prossima settimana (o al massimo nei primi giorni di luglio), secondo le ultime indiscrezioni ufficiose, dovrebbe essere quella decisiva per la presentazione della progetto preliminare del nuovo stadio della Lazio all'amministrazione comunale. Il presidente Lotito negli ultimi giorni ha continuato a ottenere pareri positivi e consultazioni che hanno dato esito favorevole in merito all'attuabilità della proposta elaborata dai suoi tecnici. Presupposti che dovrebbero spingere a sbloccare lo stallo e passare così ai passi formali.  

Non solo Flaminio

Il Comune è in attesa di notizie e intanto ha confermato la sua linea di voler investire nello sport, sia di base che professionistico, con atti concreti come la costruzione di un altro palazzetto (dove tra l'altro doveva nascere quello della Lazio pallavolo): «Comincia - ha spiegato Alessandro Onorato, Assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi di Roma Capitale - l’intervento di demolizione dell’ecomostro del palazzetto incompiuto del Parco di Colli d’Oro. In autunno poi procederemo con l’avvio del cantiere per la costruzione del nuovo impianto sportivo polifunzionale che sarà terminato entro il 2026. Avrà una capienza di 1.000 spettatori, su un’area di 3700 metri quadrati, e potrà ospitare il basket, la pallavolo e il calcio a 5, così come altre discipline, quali le arti marziali. In più, oltre questo di Colli d’Oro, solo per citarne due, sono già partiti i lavori per il PalaCorviale e sono finanziati quelli per il PalaCesano. E poi vorrei ricordare la riapertura del PalaTiziano, abbandonato per anni e tornato con noi a ospitare migliaia di spettatori».  

Situazione Flaminio

La Lazio, insomma, non deve far altro che muoversi concretamente: «Quando Lotito presenterà il progetto, seguiremo questo percorso. Siamo pronti ad accompagnarlo. Dal nostro punto di vista, come già detto, non accettiamo diktat per i quali il Flaminio non si può ristrutturare. Aspettiamo la proposta. Chiaramente se il presidente di una squadra di calcio ci fa vedere in modo informale il progetto, dicendo che è pronto a presentarlo, non esiste un tempo limite. Allo stesso modo, però, abbiamo altre proposte sul tavolo e dobbiamo valutare strade alternative nell'interesse del bene comune. Noi non tifiamo per una soluzione in particolare: ovviamente, la logica vorrebbe che Lazio e Roma abbiano il proprio stadio, altrimenti passa il messaggio che gli impianti di proprietà possano essere realizzati solamente all'estero». 


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