Perché la Lazio ha scelto Baroni: le due qualità che hanno convinto Lotito

Arriva in un clima di sfiducia nei confronti della società, ma piace per flessibilità tattica e capacità di gestione. Non farà problemi sul mercato: tutti i dettagli
Daniele Rindone
4 min
Tagsbaroni

Popolare o impopolare, la scelta è fatta ed è sempre stata la prima per la Lazio. Marco Baroni è pronto a prendersi la panchina più traballante d’Italia. In pectore è lui il nuovo allenatore biancoceleste. Sarà ufficiale appena si libererà dal Verona, è sotto contratto fino al 2025, il rinnovo automatico era scattato con la salvezza. Solo formalità. Setti ha già individuato in Zanetti il sostituto e i rapporti con Lotito sono ottimi, liberare Baroni significa stringere un patto di mercato ancora più forte per allestire operazioni, alcune erano già in ballo. I contatti Fabiani-Baroni sono stati continui dall’addio di Tudor (che ha annullato la conferenza chiarificatrice prevista oggi), si sono concretizzati ieri in un accordo verbale di due anni (ingaggio da 1,5-2 milioni), forse sarà inserita un’opzione per il terzo anno. Il tecnico potrebbe sbarcare a Roma già oggi per incontrare Lotito, ieri impegnato in Campania per le elezioni, e firmare.

Baroni, le qualità che hanno convinto Lotito

Molti nell’ambiente laziale associano l’arrivo di Baroni ad un’immagine di involuzione. Si sperava in un nome di grido che facesse scattare qualcosa nei cuori, ad esempio Conceiçao, dall’appeal più ingombrante e dall’ingaggio più pesante per la società. Si sperava in un’evoluzione diversa visto che tre degli ultimi quattro allenatori (Pioli, Inzaghi e Sarri) sono stati mister scudetto (anche se altrove). Anche la scelta di Tudor era stata vista come una designazione secondaria. Baroni, per la Lazio, è una scelta di prima qualità in quanto a flessibilità tattica e capacità gestionale all’interno dello spogliatoio. Piace perché lavora e insiste molto sul gruppo, non è tipo da sclerate, punta sul dialogo e sul carisma. E’ un normalizzatore, un gestore di tensioni e rivoluzioni, sdrammatizza e rincuora creando premesse mentali per le imprese, talvolta impossibili. Si spera sia una scommessa vincente. Se ne aveva abbastanza degli ultimi pasticciati amori tra la società e gli allenatori, di matrimoni forzati, andati avanti per obblighi contrattuali. A Formello non sono accettate sovrapposizioni di ruoli. Lotito, dopo l’addio di Tare, dice e ridice che il mercato lo fa lui. Sarri e Tudor non l’hanno accettato. Baroni è sicuramente più aperto al dialogo, flessibile, ragionevole, aziendalista come complimento. Si è voluto puntare su un allenatore italiano, esperto, che non macellerà i resti della Lazio dopo due rivoluzioni finite male. Che riporterà la difesa a 4 e rimetterà le ali. Non si voleva più gente pronta ad arroccarsi in un forte egocentrismo. Sono tutti motivi che hanno spinto la società a puntare su Baroni.

Baroni-Lazio, clima di sfiducia

Fiorentino, 61 anni l’11 settembre, non è mai diventato re in piazze d’élite, è stato miracoliere in provincia. Avrebbe meritato di più già prima. Baroni ha sempre offerto il meglio nelle tempeste, gli uragani di Formello saranno la prova del nove. Le sue capacità sono diventate magistrali a Verona, dove gli hanno cambiato squadra a gennaio. Arriva in un clima di sfiducia, dopo due allenatori dimissionari, e di inquietudine popolare. Nessun discredito verso l’allenatore e l’uomo, autore di imprese anche a Benevento (doppia promozione) e Lecce (promozione e salvezza) dopo una sfilza di esoneri. Le manifestazioni di sfiducia, il sentimento di rancore, sono rivolti a Lotito, si è tornati alle ondate di contestazione che lo colpivano nei primi dieci anni, oggi che siamo ad un passo dal suo ventennio. I tifosi, che dopo il secondo posto con Sarri erano corsi ad abbonarsi, provano un nuovo (vecchio) sentimento di incertezza. Solo un mese fa, nella notte del Cinquantennale del primo scudetto, Lotito esplose in un grido: «Speriamo di emulare la storia e di vincere lo scudetto». Se si creano grandi aspettative ci si aspetta molto di più.


© RIPRODUZIONE RISERVATA