Lazio, Baroni in pole: quali sono le alternative

Chiesta la disponibilità al tecnico (che ha già incontrato il Monza). Alternative: Gattuso e Paulo Sousa e non solo
Daniele Rindone
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ROMA - La mossa spiazzante del dopo-Tudor può essere Marco Baroni, 60 anni, miracoliere di provincia, creatore della favola Verona. Lotito e Fabiani pensano di affidare a lui la Lazio delle rivoluzioni fallite, della ricostruzione giovanile. E’ il prescelto. Non si fanno condizionare dal nome o dall’appeal, sono pronti anche a decisioni impopolari, ma a loro avviso oculate. Baroni ha conquistato sul campo i gradi di allenatore-salvatore, la Lazio sarebbe l’occasione attesa una vita, lo metterebbe alla prova come allenatore-scalatore. C’è stato un contatto telefonico ieri, è stata sondata la sua disponibilità e ovviamente è stata concessa. Non ha ancora ricevuto offerte, un incontro con Lotito e Fabiani può avvenire nelle prossime ore. Baroni era stato a colloquio con Galliani martedì. Il vertice era stato formale, si era parlato di cifre, ma il tecnico è libero da vincoli con il Monza. Baroni ha compiuto la missione impossibile, l’impresa più lodevole dell’ultimo campionato, salvare il Verona dopo la rivoluzione di gennaio: via 14 giocatori, 9 arrivati. La valorizzazione di Noslin, uno degli attaccanti inseguiti dalla Lazio, tra gli esempi fulgidi del lavoro svolto. Per vent’anni ha girato l’Italia, dal 2016 ad oggi i successi più noti. E’ stato l’uomo che ha portato in B e in A il Benevento. Nel 2021 la promozione del Lecce in A più la salvezza seguente. Il miracolo Verona a chiusura di un girandolare nei campionati minori, tentando sempre l’impresa. Il Verona sembrava condannato alla retrocessione certa, si è salvato. Baroni ha tenuto unito il gruppo e ha fatto da schermo ad ogni difficoltà. La favola Verona, nella storia del club, è seconda solo allo scudetto vinto nell’85 con Bagnoli in panchina.


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Modulo e alternative a Baroni

Marco Baroni, fiorentino, classe 1963, quest’anno era partito con il 3-4-1-2, ha utilizzato il 3-4-2-1 (modulo caro a Tudor), poi è passato alla difesa a quattro: 4-4-2, 4-3-3, dopo la rivoluzione di gennaio ha scelto il 4-2-3-1, modulo che si adatterebbe perfettamente all’attuale rosa della Lazio. Dopo Sarri e Tudor, integralisti di modulo, fondamentalisti di mercato, a Formello pensano di puntare su un allenatore più adattabile, conciliante. La rosa non può essere rivoluzionata, l’addio di Tudor permette alla società di recuperare i giocatori che erano stati messi in lista di sbarco dal tecnico. In primis Guendouzi (sempre che non sia tentato dalla Premier), Rovella e Isaksen. Tenendo tutti, sostituendo solo Felipe e Luis, gli interventi da compiere potrebbero essere 4-5. Baroni aspetta la richiamata, era entrato anche in orbita Cagliari. Finché la Lazio non farà una scelta rimarrà in attesa. Ieri era la candidatura più forte. Lotito, in questi casi, apre il casting, parla con svariati allenatori, riceve offerte da tutte le parti del mondo. In passato, quando la panchina era vacante, ripeteva che l’allenatore serviva a luglio, non prima. Vecchi slogan, si spera superati. Nel giorno dell’addio di Tudor sono spuntate anche altre candidature, da considerare in secondo piano salvo sorprese. Sono liberi Gattuso e Paulo Sousa. Conceiçao, dopo il divorzio clamoroso dal Porto, sarebbe la soluzione più suggestiva, ma ha un ingaggio da 4 milioni, è in contatto con il Marsiglia. La voce su Allegri è inventata. I rumors su Klose non comprovati dalle idee che in questo momento hanno Lotito e Fabiani. Quelle sul ritorno di Sarri, che ha risolto il suo contratto pur essendogli stato versato lo stipendio fino a giugno, smentite dal club. Da Formello è rimbalzato l’identikit del successore di Tudor: allenatore di esperienza, che conosca la categoria e sappia ristabilire l’ordine nello spogliatoio. Altre postille saranno aggiunte. 


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ROMA - La mossa spiazzante del dopo-Tudor può essere Marco Baroni, 60 anni, miracoliere di provincia, creatore della favola Verona. Lotito e Fabiani pensano di affidare a lui la Lazio delle rivoluzioni fallite, della ricostruzione giovanile. E’ il prescelto. Non si fanno condizionare dal nome o dall’appeal, sono pronti anche a decisioni impopolari, ma a loro avviso oculate. Baroni ha conquistato sul campo i gradi di allenatore-salvatore, la Lazio sarebbe l’occasione attesa una vita, lo metterebbe alla prova come allenatore-scalatore. C’è stato un contatto telefonico ieri, è stata sondata la sua disponibilità e ovviamente è stata concessa. Non ha ancora ricevuto offerte, un incontro con Lotito e Fabiani può avvenire nelle prossime ore. Baroni era stato a colloquio con Galliani martedì. Il vertice era stato formale, si era parlato di cifre, ma il tecnico è libero da vincoli con il Monza. Baroni ha compiuto la missione impossibile, l’impresa più lodevole dell’ultimo campionato, salvare il Verona dopo la rivoluzione di gennaio: via 14 giocatori, 9 arrivati. La valorizzazione di Noslin, uno degli attaccanti inseguiti dalla Lazio, tra gli esempi fulgidi del lavoro svolto. Per vent’anni ha girato l’Italia, dal 2016 ad oggi i successi più noti. E’ stato l’uomo che ha portato in B e in A il Benevento. Nel 2021 la promozione del Lecce in A più la salvezza seguente. Il miracolo Verona a chiusura di un girandolare nei campionati minori, tentando sempre l’impresa. Il Verona sembrava condannato alla retrocessione certa, si è salvato. Baroni ha tenuto unito il gruppo e ha fatto da schermo ad ogni difficoltà. La favola Verona, nella storia del club, è seconda solo allo scudetto vinto nell’85 con Bagnoli in panchina.


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