Lazio, Tudor e il mercato: i nodi da sciogliere

I colloqui tra il tecnico e la società sono conclusi. Pesano i casi Rovella-Isaksen e sui rinforzi…
Lazio, Tudor e il mercato: i nodi da sciogliere© ANSA
Daniele Rindone
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L'eco di tutte le volte. Un anno fa Sarri dal secondo posto diceva «servono giocatori forti». Un anno dopo Tudor dal settimo posto dice serve «la rosa giusta per fare la migliore Lazio possibile». Il già visto, il già detto, il già vissuto. Non c’è nessuno che non sappia cosa rischia di succedere alla Lazio, quello che gli allenatori si aspettano da Lotito perché lo hanno già detto tutti e tutti lo abbiamo sentito. I problemi, dopo ogni fine stagione, girano attorno al mercato e a come si farà, se in sintonia con gli allenatori o no. Una sovrapposizione del passato sul presente. Il déjà vu è estenuante. Sarri non ci è sfuggito, Tudor chissà. Si resta sospesi nella surrealtà. 

Lazio, gli scenari: Tudor ha chiarito

Il preambolo serve per inquadrare gli scenari attuali. Lotito, il diesse Fabiani e Tudor si sono visti a partire da venerdì, per tutto il weekend hanno parlato e riparlato. Il tecnico ha lasciato Roma e non sono previsti nuovi incontri imminenti. Il tavolo delle riflessioni è aperto e tale rimarrà. Tudor ha chiarito alla società ciò che serve per costruire una Lazio a sua immagine: «Vedo in tutti reparti la possibilità di migliorare per fare il mio calcio», le parole di domenica. Ha indicato i ruoli da rinforzare (4-5) e probabilmente ha fatto qualche nome che gradirebbe. In più, ecco il punto scottante, ha ribadito le valutazioni sui giocatori presenti in rosa. Già ad inizio maggio era emersa una lista di promossi e bocciati, un elenco di massima. E’ diventato formale. Non è un mistero che Guendouzi, Rovella e Isaksen (su tutti) non rientrino nei suoi piani per motivi tecnici e non. Lo ha detto il campo, il tecnico considera Vecino e Kamada come coppia ideale al centro. E le risposte che ha dato domenica in conferenza certificano che Guendouzi non è più nei suoi piani: «Tengo per me la risposta». Su Rovella non è così convinto: «Vorrei che migliorasse nel recuperare i palloni». Su Isaksen aveva detto «scelgo il meglio per la squadra». In tre pesano per 50 milioni. 

La posizione della società

Fabiani a breve incontrerà Lotito e valuteranno la fattibilità del mercato chiesto da Tudor. Non possono bruciare quei 50 milioni e vanno messe in conto le spese per i rinforzi. Si perdono Felipe e Luis Alberto, non è da dimenticare. I confronti, stando alle richieste, non sono stati esaltanti, espongono a rischi economici la società e ad una rivoluzione complessa. Ma non hanno neppure generato strappi imperdonabili. Tudor stesso avrebbe già individuato il preparatore atletico per ripartire. Che fare? Non è tempo di decisioni clamorose, è tempo di riflessioni, per adesso operative e potrebbero andare avanti per 15-20 giorni. Lotito e Fabiani si aggiorneranno con Tudor appena avranno un quadro più chiaro rispetto a cosa è possibile ed impossibile fare. A quel punto servirà una decisione. Il tecnico accetterà un compromesso tra acquisti e cessioni? Ha un contratto fino al 2025, Lotito non è un licenziatore in tronco. Di Tudor apprezza il carattere nonostante le turbolenze aumentate nello spogliatoio. Tudor non si cura dei contratti: «Sono solo fogli». A Marsiglia li ha lasciati sul tavolo del presidente Longoria. Come ha fatto Sarri. Sarebbe il più clamoroso déjà vu.


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