ROMA - Si chiude con un punto che vale l'Europa League, il ciclo di 9 partite di Igor Tudor in campionato con la Lazio. Una sola sconfitta (per quanto pesante, nel derby), 3 pareggi che per motivi diversi lasciano molto amaro in bocca e 5 vittorie, che hanno permesso di totalizzare complessivamente 18 punti (cui va aggiunta l'eliminazione dalla semifinale di Coppa Italia contro la Juve). Una media di 2 a partita, superata nello stesso arco di gare solamente dall’Atalanta.
Tudor è soddisfatto del suo percorso
È da questi freddi numeri e dalla qualificazione europea che il tecnico croato intende ripartire per costruire la prossima stagione: «Siamo contenti, abbiamo fatto le cose giuste. Ci siamo conosciuti gradualmente con i giocatori, sono sempre stati a grande disposizione. Dobbiamo essere contenti. Abbiamo ottenuto un grande risultato, con un grande percorso in questi due mesi e mezzo di lavoro. Vanno fatti i complimenti ai ragazzi. L'Europa League è una grandissima competizione che dobbiamo goderci l'anno prossimo. Certo, non è la Champions, ma va affrontata nel migliore dei modi». Il pareggio con il Sassuolo retrocesso, però, è stato accolto con i fischi del pubblico: «Volevano chiaramente una vittoria, anche noi la volevamo. Ma c'erano tante emozioni in gioco, era l'ultima di campionato, alcuni giocatori se ne andranno, c'era la celebrazione per mister Eriksson. Era una gara un po' particolare e inconsciamente tutte queste cose possono influire. Non siamo riusciti a vincere, ma questo non toglie nulla a quello che abbiamo fatto».
Tudor avanza le proprie pretese di mercato
Manca comunque ancora tanto, sia dal punto di vista tattico, sia in sede di mercato: «Chiaramente c'è da fare un grande lavoro, insieme con la società, nella scelta dei giocatori sul mercato. Abbiamo già parlato e lo faremo ancora, per provare a costruire la miglior Lazio possibile. Per me ci sono tanti margini di miglioramento. Io mi sono adattato al massimo in questi due mesi e mezzo, ma ora bisogna fare la squadra per un certo tipo di calcio, molto diverso da quello precedente. Vogliamo tutti insieme fare una Lazio giusta e migliore possibile, perché c'è da giocare in Europa League e in campionato. Per farlo servono i giocatori forti, perché un allenatore può incidere fino a un certo punto. Vogliamo allestire una squadra di livello e con le caratteristiche per questo calcio. Un allenatore vuole sempre i migliori, non chiede di fare un campionato mediocre, da decimo posto. E la mia sensazione è che anche il presidente sia della stessa idea».
Tudor pensa alla rivoluzione
Riguardo le indicazioni sulle prossime scelte di mercato, Tudor ha preferito non rispondere in modo diretto sui singoli. «Sono cose che ci diremo in privato, non pubblicamente», la replica del tecnico a domanda sul possibile futuro insieme a Guendouzi (che difficilmente resterà a queste condizioni) e sulle sue potenziali richieste per un nuovo centravanti. Ci sarà da parlare di tante cose, insomma, mettendo in discussione tutti: «Farò poche vacanze. Adesso c'è da riposare e poi prepararsi al meglio, con la rosa giusta, per la prossima stagione».