Scaricato dal Giappone. Daichi Kamada era sulle spine da giorni, aspettava la convocazione per la Coppa d’Asia, ci teneva tantissimo. Alla fine non è arrivata. Il cittì Moriyasu ha ufficializzato ieri i 26 prescelti, non c’è il centrocampista della Lazio. Dall’empireo dell’esaltazione all’abisso della delusione. Kamada in pochi mesi ha perso tutto, anche la Nazionale. Sono stati fatali i cinque mesi vissuti a Roma. Iniziati favorevolmente, proseguiti negativamente. Non andrà in Qatar, oggi sarà di nuovo agli ordini di Sarri. La sua partenza, per un periodo massimo di un mese, sommata all’infortunio di Luis Alberto, aveva aperto riflessioni di mercato a Formello. La permanenza del giapponese non dovrebbe cambiare le strategie. C’è l’intenzione di provare a prendere una mezzala in più per aiutare Sarri nella rincorsa Champions.
Una decisione a sorpresa
La bocciatura di Kamada ha fatto clamore in Giappone per quanto ieri si sia parlato poco di calcio, il Paese è stato squassato dal terremoto. Moriyasu ha convocato tutti i big che giocano in Europa. Tra loro Endo del Liverpol, Minamino del Monaco, Kubo della Real Sociedad. In più Mitoma del Brighton, la vera sorpresa. Si era fatto male nell’ultima partita di Premier e De Zerbi aveva escluso la partenza. E’ stato chiamato comunque. Il cittì nipponico non ha spiegato la decisione su Kamada, si è limitato a dire «i giocatori convocati sono quelli con la condizione migliore. Non parlerò di chi non è qui. Spero capirete che ho selezionato i migliori per formare la squadra che disputerà la Coppa d’Asia». La bocciatura ha aperto dibattiti e scatenato ricostruzioni. Una di queste, che non trova riscontri, racconta che Kamada sarebbe intenzionato a lasciare la Lazio a gennaio e la convocazione in Nazionale avrebbe potuto precludergli l’arrivo in un nuovo club. La realtà dice che il centrocampista teneva moltissimo alla Coppa d’Asia, ne aveva parlato a novembre proiettandosi addirittura al prossimo Mondiale: «Voglio diventare un riferimento per la nazionale e fare qualcosa per il mio Paese».
Lazio, il mercato
Kamada è in scadenza a giugno, la sua situazione contrattuale è invariata. Partire a gennaio non gli conviene, può programmare di nuovo il suo futuro a zero. La Lazio potrebbe anche ascoltare offerte provenienti dalla Premier o dalla Spagna, ma dovrebbero essere allettanti per il giocatore. Senza rinnovo, può strappare un contratto più ricco rispetto a quello che già percepisce e non è certo poco: guadagna 3 milioni più bonus. Kamada adesso non può fare altro che lavorare a Formello provando a scuotersi, a diventare più incisivo, finalmente decisivo. Sarri aveva parlato di lui dopo la partita con il Frosinone, anche il tecnico aspettava notizie dal Giappone: «Kamada è di difficile interpretazione. E’ un ragazzo chiuso. Diventa più difficile tirargli fuori cosa non sta funzionando. Io ci credo ancora, a Francoforte avevo visto un giocatore importante». Mau l’ha fatto giocare titolare due volte nelle ultime tre di campionato: Inter e Frosinone, a Empoli aveva sostituito Luis Alberto in corsa. Un po’ per emergenza, un po’ per ricaricarlo. Può succedere anche a Udine perché il Mago è out, l’altra opzione è Vecino. La lettura della permanenza del giapponese è doppia. Fa comodo perché il centrocampo avrebbe perso un uomo in più. Fa meno comodo se blocca il mercato in entrata e l’arrivo di una mezzala da blitz offensivi come serve a Sarri. Non dovrebbe accadere.