Lazio, Immobile alla riscossa

Il capitano torna titolare anche in campionato, al Verona ha già segnato dieci gol in carriera
Lazio, Immobile alla riscossa© BARTOLETTI
Daniele Rindone
4 min

ROMA - Dentro al progetto Sarri, ma pur sempre dietro a un uomo solo: Immobile. Per la Lazio e per i suoi tifosi resta il totem dei totem. Sembra essersi perduto nei suoi stiramenti, in acciacchi mai avuti prima in maniera così costante, dovuti sicuramente agli sforzi di questi anni, forse anche a problemi di postura subentrati nei mesi scorsi. Resta un super guerriero, capitan Ciro. Non aveva mai vissuto una stagione simile, è al minimo storico di presenze (15) e minuti giocati (1032) in Serie A dopo le prime 20 giornate. Ma è nato e rinato mille volte. Il 20 febbraio compirà 33 anni, vuole far vedere che è sempre lo stesso collezionatore di gol. Ha un gruzzolo rispettabilissimo: totale di 189 reti in serie A, 190 complessive con la Lazio. I 189 colpi in campionato lo hanno avvicinato a Kurt Roland Hamrin (190 gol in A), occupa l’ottava posizione della classifica all time. La scalata di Ciro s’è interrotta dopo il gol rifilato al Lecce, può ricominciare da Verona. All’Hellas ha segnato dieci gol in 11 partite, è una delle squadre più bersagliate e giustiziate. Immobile del resto non ha squadre che riescono a farselo amico. Ciro è a secco da tre partite (Empoli, Sassuolo e Fiorentina per quanto abbia giocato). Gli statistici concedono pochi alibi, ricordano che è dall’aprile 2021 che non fa registrare una striscia più lunga senza colpi.

La carica

Immobile non ha bisogno di incoraggiamento, ci pensa da solo a tenersi in corsa coi tempi, con le classifiche, con i record. Gol scattando all’infinito, gol negli angolini, sotto le traverse, di prima e non, su rigore, attaccando il primo palo, appostandosi sul secondo sui corner. Un romanzo, i suoi arrembaggi. Sarri rilancerà Ciro titolare anche in campionato dopo il rientro con la Juve in Coppa. S’era fatto male a Reggio Emilia contro il Sassuolo, aveva saltato il Milan e contro la Fiorentina s’era visto negli ultimi 20 minuti. Ciro, ruggente, oggi giocherà più del primo tempo di Torino, vuole farsi carico della Champions da qui a giugno. Nel momento in cui è stato costretto ai box, ci ha pensato il suo compare Mattia Zaccagni a tenere in corsa la Lazio. In due contano 15 gol (7 di Ciro, 8 di Zac) e 7 assist (3 di Ciro, 4 di Zac). Sono due dei tre giocatori italiani che hanno preso parte ad almeno 10 gol in Serie A, l’altro è Nicolò Barella. Zaccagni ha parlato a Lazio Style Radio, è tra gli uomini più spremuti da Sarri e per questo viene monitorato costantemente per evitare ko. Oggi sarà uno degli ex: «Sarà una partita importante per noi - ha detto l’attaccante - dobbiamo iniziare a guardare con attenzione la classifica. Dovremo entrare in campo con la voglia di vincere, ce la metteremo tutta per portare a casa i tre punti». Conosce bene Verona e il Verona anche se ha cambiato molto: «Il Verona riesce a mettere in difficoltà ogni avversario, sarà una partita dura, è una squadra in salute, quindi sarà un confronto ancora più complicato. Per me sarà una sfida particolare, proverò una grande emozione perché ritroverò tante persone che mi hanno fatto crescere calcisticamente, il Bentegodi per me è sempre stadio uno stadio clamoroso».

Il tridente

Zaccagni si trova a meraviglia nel tridente di Sarri, sa adattarsi quando c’è Ciro o con Felipe finto centravanti: «Immobile è un calciatore che ci dà profondità, è un killer d’area. Felipe è un falso nove, si abbassa, viene a giocare e riusciamo a sfruttare gli spazi in verticale con gli altri due esterni. Sono due calciatori diversi». Zaccagni sgasa per la Champions e per riconquistare l’Italia. Mancini lo sta rivalutando per marzo: «La Nazionale è sempre un mio pallino - ha confessato l’ex Verona - è il sogno di tutti i bambini ma penso solo a far bene con la Lazio poi il resto arriverà di conseguenza».


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