ROMA - Di ritorno a Formello, ma sul piede di partenza. C’era il rischio che Milinkovic tornasse dopo un grande Mondiale per ripartire chissà per dove. E invece no. Tornerà oggi a Roma, il suo Mondiale è stato una fregatura e il mercato di gennaio non sembra rappresentare un pericolo. Sergej, a meno di offerte irrinunciabili, vuole rinviare ogni discorso a giugno. Ora sì che si può programmare una vera volata Champions.
I fatti
A fregare Milinkovic al Mondiale ci hanno pensato il destino e il cittì Stojkovic. Alla caviglia malconcia s’è aggiunto il trattamento dell’allenatore. Ma Sergej la sua soddisfazione se l’è presa. E’ il gol rifilato al Camerun, il primo ai Mondiali, ha contribuito ad accrescere il suo spessore, non più legato alla marginalità della Serie A. Il Sergente ha provato a dimenticare subito, si è rigenerato a casa, facendo il papà, coccolando la piccola Irina, sua primogenita. Tornerà a Roma oggi e domani partirà per la Turchia con la Lazio. Sergej non ha mai avuto esitazioni né Sarri l’ha dovuto convincere a partecipare al mini-ritiro. Il tecnico e il Sergente non hanno avuto contatti telefonici durante il Mondiale né dopo, è stato il vice Martusciello a chiamarlo una volta per sincerarsi delle sue condizioni. Sergej vuole riunirsi ai compagni, non ha neanche pensato alla possibilità di restare a Formello per continuare la riabilitazione alla caviglia destra infortunata a Torino e che l’ha tormentato in Qatar. In Serbia è stato sottoposto a terapie con lo scopo di anticipare i tempi di recupero. Per qualche giorno lavorerà a parte, ma vuole farlo con la squadra. E’ un altro esempio della sua dedizione.
Il futuro
Parlando di Milinkovic è inevitabile riferirsi al suo futuro. Le ombre di mercato non svaniranno essendo il Sergente in scadenza tra un anno e mezzo (2024), ma sono meno ossessive e incombenti. Sergej e il manager Kezman hanno parlato giovedì in Serbia. L’agente a fine novembre aveva completato una nuova perlustrazione di mercato. Ha avuto contatti in Inghilterra e in Spagna (non con il Real). Sergej e Kezman sono convinti che la migliore soluzione, per il giocatore e per la Lazio, sia partire in estate. E’ meno vantaggiosa per Lotito, almeno economicamente. Ogni mese che passa la valutazione reale del giocatore va calcolata al ribasso. Se durante l’estate scorsa era attestabile sui 60 milioni, tra sei mesi sarà inevitabilmente inferiore. E di rinnovo non s’è mai parlato concretamente. Le voci sulla risposta che Kezman e Milinkovic devono alla Lazio non hanno mai trovato conferma. Lotito, nel vertice di inizio novembre, ha potuto solo preannunciare la volontà di fare un’offerta. Non è stata ancora presentata anche perché Milinkovic, sia che parta in estate o che si muova a zero tra un anno, può ambire a guadagnare 6 milioni a stagione, cifra impareggiabile. E il ping pong della valutazione del cartellino e dell’eventuale clausola rescissoria da inserire nel rinnovo, continua a tenere lontani Lotito e l’agente. Non si sa bene come finirà questa storia, si può solo immaginare. Kezman ha confermato a Lotito la volontà di Sergej di provare una nuova esperienza e gli ha confidato di voler evitare la partenza a zero. Dipenderà dalle offerte, se arriveranno e quali saranno. E da come il presidente le valuterà.