Sarri, sogni di mercato. Chiamata per Lotito

L’allenatore ha lanciato segnali chiari da Torino: presto ci sarà un vertice con il presidente della Lazio e Tare. Ma l’indice di liquidità è vincolante
Sarri, sogni di mercato. Chiamata per Lotito© Getty Images
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Tamburi di mercato, li ha iniziati a battere Sarri. «Ho un paio di idee, se per gennaio o giugno non è qualcosa che riguarda me», è stata la trovata di Torino per aprire l’argomento e iniziare a solleticare Lotito. Inevitabilmente si è innescato il coinvolgimento della piazza. Sarri fa il sarrista, il presidente fa il computista. A Mau piace battere il tamburo e mercanteggiare, Lotito deve fare il presidente-ragioniere. La Lazio da due anni è alle prese con l’assillante indice di liquidità (parametro che calcola la capacità di un club di far fronte agli impegni finanziari per 12 mesi). Fino ad aprile scorso, se risultava passivo, metteva vincoli al mercato in entrata, poi la Figc lo ha legato all’iscrizione al campionato scatenando la guerra di Lotito e della Lega di A. Dopo il pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni, e il ricorso (Figc) bocciato dal Tar, l’indice è rimasto legato al mercato (fissato a 0,5, nel 2023-24 salirà a 0,6).

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Gli scenari

Sarri ha “chiamato” Lotito, aspetta di parlarci. Tornerà a Formello domani per guidare la ripresa degli allenamenti, vi rimarrà fino a sabato, giorno in cui ordinerà lo stop Mondiale. L’allenatore, il presidente e il diesse Tare potrebbero parlare in settimana: «Non abbiamo assolutamente parlato di mercato con la società o con i giocatori. La Lazio solitamente il mercato invernale lo fa pochissimo o non lo fa. Non credo ci saranno interventi massicci. Il mercato è sempre un compromesso tra le necessità tecniche, le disponibilità e la mentalità del club», ha aggiunto Mau a Torino. Quando dice «ho un paio di idee» si riferisce alla necessità di rinforzare la fascia sinistra (prima idea). La seconda è legata al centrocampo perché l’unica possibilità che ha la Lazio di comprare è condizionata all’eventuale cessione di Luis Alberto, ai ferri corti con Sarri. Per acquistare è necessario vendere o comunque cedere. A gennaio è difficile, se non impossibile, immaginare operazioni remunerose in uscita. Chi ha necessità cerca di acquistare in prestito valutando esuberi o separati in casa. La Lazio, in mancanza di cessioni, a meno che non arrivino offerte per Milinkovic e si decida clamorosamente di accettarne una, potrà operare solo intavolando scambi o chiudendo acquisti con la stessa formula delle uscite: ad esempio in prestito con riscatto. I calcoli non vanno fatti solo con la formula d’acquisto, anche con i parametri economici legati agli ingaggi, devono corrispondere o essere inferiori (tra uscita ed entrata).

La ricostruzione

Lotito, per far fronte ai vari vincoli dell’indice, ha dovuto versare soldi di tasca propria in due occasioni. Nell’agosto 2021 versamento di 3,9 milioni, a giugno scorso di circa 2 milioni. Può sempre decidere di sborsare altri milioni a gennaio, non sembra dell’idea di farlo. In estate ha speso quasi 50 milioni se si conta l’acquisto di Cancellieri (che andrà pagato a giugno prossimo, totale di 7 milioni più 1,5 di bonus da riconoscere al Verona). Sono arrivati 8 giocatori, si sono sommati ai 7 acquistati nell’estate 2021, totale di 15 rinforzi. Nel giro di due sessioni estive di mercato la squadra è stata rivoluzionata. I patti di giugno erano stati sottoscritti da Lotito e Sarri in una carta privata, messa a punto per evitare equivoci durante il mercato. Come vice Ciro era stato indicato Cancellieri. L’arrivo di un terzino era subordinato all’uscita di Hysaj. L’acquisto di Ilic del Verona alla cessione di Luis Alberto. Sarri ad agosto ha provato a convincere Lotito ad acquistare comunque l’esterno Reguilon (finito all’Atletico Madrid). Non ci è riuscito. Mau vorrebbe Parisi dell’Empoli. E’ tornato alla carica alla vigilia della sosta.


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