Si vede la nuova Lazio

Si vede la nuova Lazio© © Marco Rosi / Fotonotizia
Alberto Dalla Palma
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Dopo il pareggio della Samp negli ultimi istanti a Genova e dopo la vittoria del Napoli all’Olimpico, il debutto della Lazio in Europa non era affatto facile, anche perché Sarri doveva sopportare il confronto con Mourinho e con il Feyenoord, finalista di Conference a Tirana nel maggio scorso. L’impatto dei biancocelesti con la Coppa, invece, è stato devastante e Mau ha stravinto la sfida a distanza con il suo rivale, caduto in Bulgaria: tre gol in poco meno di mezzora e tante indicazioni per il tecnico biancoceleste, che temeva l’impegno del giovedì esattamente come la stagione scorsa. Ma stavolta la Lazio si è fatta trovare più preparata che mai, come se stesse facendo il salto di qualità anche dal punto di vista psicofisico: l’intensità della squadra è stata elevatissima e il calo nel finale non può essere condannabile perché la partita ormai era finita da tempo. Certo, sarebbe stata necessaria più attenzione e meno spocchia nel palleggio, ma il giudizio della sfida non può essere modificato, perché la Lazio avrebbe potuto fare anche una decina di gol prima di subirne due.



Tre cambi rispetto al ko contro il Napoli: dentro Hysaj, Gila e Vecino, fuori Lazzari, Patric e Milinkovic. Il Feyenoord, completamente stravolto rispetto a quello che aveva perso a maggio contro la Roma (solo tre titolari di quella notte in campo), faceva paura. Luis Alberto ha spento subito lo spirito aggressivo degli avversari e con uno splendido gol ha aperto la nottata biancoceleste, arricchita dal raddoppio di Felipe e dal primo gol di Vecino, che avrebbe poi fatto il bis nel secondo tempo: spettacolo e divertimento, nel pieno rispetto della filosofia sarriana. E Immobile ancora una volta più ispiratore (splendido assist al brasiliano) che cannoniere: andando incontro al pallone per fare la sponda, ha sempre aperto il varco in area avversaria ai suoi compagni rispettando un compito tattico diverso dal passato. Ciro, invece, si è smarrito sotto porta anche in situazioni dove di solito non sbaglia mai il colpo: rinviato il sorpasso su Simone Inzaghi, ancora sul trono dei cannonieri europei della Lazio proprio in compagnia di Immobile. In una serata di festa hanno colpito due bocciature, forse momentanee: quelle di Maximiano, portiere pagato quasi 11 milioni e vittima della sciocchezza commessa contro il Bologna qualche minuto dopo il debutto in A, e di Casale, che Sarri aveva fortemente chiesto nel gennaio scorso. Veniva ritenuto talmente indispensabile che non ha ancora fatto un minuto con la maglia biancoceleste ed è finito alle spalle di Patric e Gila. Le stranezze del calcio.


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