ROMA - La sesta vittoria consecutiva lancia la Lazio in zona Champions dopo un girone tormentato e le consente anche di agganciare la Roma, che era sempre stata davanti e che Inzaghi ha messo nel mirino battendola nel derby. Una partita sofferta, di quelle difficili da aprire perché Di Francesco aveva studiato tutte le mosse giuste per chiudere le fonti di gioco biancocelesti. Con la difesa a tre, il Cagliari si è chiuso in un bunker fino a quando Cragno, che già era stato supermen per due volte, non è crollato davanti a Immobile. Sì, ancora una volta Ciro, l’attaccante con cui parti sempre da un gol di vantaggio: delizioso l’assist di Milinkovic, rapido e spietato il capocannoniere del campionato che con questa perla da tre punti ha raggiunto quota 14, agganciando Lukaku e Ibra, e messo nel mirino Ronaldo. Un mostro dell’area di rigore, il più forte attaccante italiano degli ultimi anni, come dimostrano i numeri: tre titoli dei bomber consecutivi, più quello conquistato con il Torino, 149 gol in serie A, 144 gol con la maglia della Lazio. E alla prossima rete, sarà l’unico con Di Natale e Higuain, a segnare almeno 15 volte per cinque anni di fila.
Numeri impressionanti, che consentono alla Lazio di sognare in grande e alla Nazionale di non porsi limiti, sempre che il ct Mancini scelga finalmente le gerarchie definitive. Ma ci sarà tempo da qui a giugno, per ora Immobile è completamente concentrato sulla Lazio e su una rincorsa che sembra sempre più simile a quella della stagione scorsa, sebbene sia iniziata dopo. Inzaghi era arrivato a 11 vittorie consecutive, aveva conquistato la Supercoppa contro la Juve, battuta anche in campionato, e stava sognando addirittura lo scudetto: poi il lockdown e un crollo senza fine. La ripartenza non era stata molto diversa, troppi problemi fisici e un girone di Champions straordinario avevano penalizzato la squadra biancoceleste, che si è ripresa quando si sono accesi i tenori principali. Immobile, Luis Alberto (non piu assistmen ma goleador), Correa e Milinkovic, sempre più determinante come play e tuttocampista. Ciro è stato ovviamente decisivo, ma adesso anche l’arrivo del milanista Musacchio potrà consentire alla Lazio di difendere meglio rispetto a quando c’erano o ci saranno Patric e Hoedt, responsabile dell’eliminazione dalla Coppa Italia contro l’Atalanta.
Dopo la sesta vittoria consecutiva, l’esame Inter a San Siro: Inzaghi contro Conte, Immobile contro Lukaku, Sergej contro Barella in un test che può dire finalmente tutta la verità. È ritornata la Lazio, oppure no? Il vantaggio biancoceleste è che potrà lavorare sette giorni per una sola partita mentre l’Inter dovrà giocarsi, domani sera, l’ingresso in una finale contro la Juve. E non è poco.