ROMA - Si dimena rinchiuso nella “bolla” che è diventata la sua casa, si sente un martire della giungla dei tamponi e di tutta la confusione che sta generando. Ciro Immobile, dopo la presumibile positività (sembra al solito gene “N”) che l’ha costretto a rinunciare all’Italia, non sapendo più che fare e che pensare ieri mattina ha convocato due laboratori di Roma per sottoporsi ad altrettanti tamponi molecolari privati (sono stati effettuati a domicilio per rispettare la quarantena cui è soggetto). Gli esiti gli verranno comunicati oggi, spetta a lui decidere se svelarli. In ogni caso i responsi non varranno per raggiungere gli azzurri a Reggio Emilia (stasera il match con la Polonia), il tempo limite dell’Uefa è scoccato alla mezzanotte di venerdì. Forse possono aiutarlo per Bosnia-Italia di mercoledì (è da vedere). Immobile, stremato, disorientato, lotta per cercare chiarezza. Si è voluto sottoporre alle controanalisi per aggiungere due responsi in più alla raccolta accatastata da fine ottobre. Spera che la mossa sia d’aiuto per sollevare eventuali opinabilità. È un tentativo.
Il dramma
Ciro non sa se piangere disperatamente o ridere amaramente, se stupirsi o scandalizzarsi, se crederci o meno a tutto quello che sta vivendo e subendo. Non gioca più dall’1 novembre (Torino-Lazio 3-4), questo è il suo dramma umano e calcistico. Si sottopone a tamponi a raffica e vive shock continui leggendo responsi diversi e contraddittori. Ieri era pronto a partire per raggiungere l’Italia a Reggio Emilia, non ha avuto il via libera dall’Asl 1. È rimasto in isolamento a casa (lo ha iniziato una settimana fa) e a questo punto non si sa fino a quando dovrà restarci. Ciro attende di essere ricontattato dall’Asl per conoscere i tempi della nuova quarantena e del nuovo tampone cui dovrà sottoporsi per sperare di tornare in “libertà”. La positività di ieri non è stata comunicata né dall’Asl né dalla Figc né dalla Lazio, si è intuita notando la presenza di Immobile a casa sua (rimbalzata da una storia Instagram) e la conseguente assenza alla partenza degli azzurri per Reggio Emilia. [...]
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