Riecco a voi Simone Inzaghi. Laziale tra i laziali. E’ rimasto dov’era, è dove dev’essere, nella Lazio delle sue meraviglie. Da erede di se stesso s’è rimesso alla guida della squadra e del suo popolo. Simone Inzaghi siamo noi, dicono i tifosi. Festeggiano il rinnovo fino al 2021, lo pensano infinito. Celebrano vent’anni d’amore, vittorie e splendori ciclici. Rieccolo, Simone. E’ a New York, con la moglie Gaia: passeggia davanti al ponte di Brooklyn, a Times Square, a Manhattan. Sembra un vero newyorchese nelle foto che rimbalzano dagli States. E’ raggiante, vincente e avvincente, entusiasta ed entusiasmante, appassionato e appassionante, trascinante e di nuovo parlante. Ha ritrovato tutto il suo mondo perché se l’è ripreso. [..]
E’ tra gli allenatori più richiesti. La Juve vuole Inzaghi. Il Milan vuole Inzaghi. L’Atalanta da Champions pensa a Inzaghi. S’è parlato di lei per settimane. Sono state queste voci a crearle dubbi sul futuro?
«Gli interessamenti fanno piacere. Non sono arrivati solo quest’anno, già nel 2018, anche se abbiamo perso la qualificazione in Champions nell’ultima partita contro l’Inter, un po’ per demeriti nostri, soprattutto per fattori esterni. Avremmo strameritato di andarci».
Quali club l’avevano cercata?
«C’erano state le richieste di un club italiano e di uno estero, avrei sicuramente guadagnato di più. Ma io ho dato sempre priorità alla Lazio, è la squadra del mio cuore, è la società che ha avuto fiducia in me. Sono contento delle scelta di continuare».
Ha declinato gli inviti anche quest’anno. In futuro si vedrà, diciamo così?
«E’ normale, sono un allenatore ambizioso, voglio crescere, ma in questo momento voglio fare bene qui. Il mio futuro è la Lazio, sono strafelice di andare avanti». [...]
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