ROMA - Lo spogliatoio della Lazio, di anno in anno, andrebbe rifondato. Dà tutto e niente nel giro di due stagioni. Non è un caso, segue l’andamento ondivago della società. Lo spogliatoio della Lazio avrebbe bisogno di un allenatore per ogni annata, così facendo si eviterebbero casi e malumori, perdite di tensione e di motivazioni. E’ una battuta, ma nasconde un fondo di verità. Lo spogliatoio della Lazio funziona quando gli occupanti stanno sulla corda, quando i giocatori si sentono in bilico, quando devono conquistare fiducia e posto, quando devono impressionare l’allenatore fresco di sbarco o de
vono strappare un contratto.
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IN CAMPO - Lo spogliatoio della Lazio non è mai stato facile da dirigere e coordinare. Sulla gestione incidono i peccati originali del club, tendono a diventare un alibi per il gruppo, ma i giocatori hanno colpe gravi. Sono umorali, sono discontinui, decidono quando impegnarsi e quando è meglio tirare i remi in barca, si sentono in diritto di contestare le contestazioni. Nelle stagioni difficili ci mettono un attimo a lasciar solo l’allenatore che li guida e a rendergli difficile la vita.