Rivoluzione Juve, Tudor stravolge tutto: da Vlahovic a Koopmeiners, cosa cambia per i giocatori

Sacrificate le ali, ma possono tornare centrali quei calciatori finiti ai margini
Andrea Losapio

Rimettere Dusan Vlahovic al centro del villaggio. È il compito collaterale più importante per Igor Tudor, perché le prossime nove gare saranno fondamentali per capire se il centravanti potrà ancora fare parte del progetto Juventus oppure saluterà con un anno di anticipo. Non è detto che non succeda comunque se dovesse arrivare un'offerta di livello in estate, ma un conto è farlo da trascinatore, un altro da epurato. Il serbo è l'asset più svalutato dagli ultimi mesi di Thiago Motta, perché non è stato più considerato come un titolare dall'arrivo di Kolo Muani in poi. Nelle quindici partite fra Champions e campionato, da gennaio in poi, è stato utilizzato solamente due volte dal primo minuto. Un po' troppo poco per chi guadagna 23 milioni lordi a stagione e soprattutto ha già segnato 14 gol, di cui nove in A. Una rete ogni 162 minuti, una media che dovrebbe garantire un certo credito che il tecnico italobrasiliano non gli ha più concesso dall'acquisto del francese. Tudor, qualche mese fa, ha pubblicamente elogiato Vlahovic, ritenendolo come il migliore attaccante della Serie A, anche più di Osimhen. Un'investitura che può essere la cartina tornasole per quali saranno i piani per le prossime nove partite, più il Mondiale americano di giugno. Dusan ieri ha segnato il gol del definitivo 2-0 nel match di Nations League tra la sua Serbia e l’Austria.

 

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Juventus

Douglas Luiz e Koopmeiners, i problemi da sistemare

Poi però ci sono gli altri problemi, non da poco. Perché i due acquisti più costosi della scorsa estate sono stati due flop, almeno finora. Douglas Luiz si è infortunato nel momento migliore, quando sembrava incominciare a convincere. Koopmeiners invece è finito vittima dei sessanta milioni spesi per averlo, senza mai riuscire ad accendersi come dovuto. L'olandese ritroverà il modulo che lo ha fatto grande a Bergamo, il 3-4-2- 1 dove può essere impiegato sia da mezzala con compiti di regia, sia da trequartista con meno pressione nel dovere inventare gioco. Anche lui è un asset da recuperare e terribilmente in bilico dopo la parentesi finale di Motta.

 


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Gli altri casi da sistemare in casa Juve

Nel tutti contro tutti di queste ultime settimane sono finiti nel tritacarne anche Federico Gatti, che è stato messo in discussione (oltre che in panchina) dopo averlo fatto giocare quasi sempre, oppure Andrea Cambiaso, ritenuto incedibile a gennaio e che non è più riuscito a riproporsi ad alto livello dopo le voci sul Manchester City: giocare da quinto di centrocampo potrebbe dargli più libertà di gamba e di arrivare in zona gol. Ultimo, ma non certo in ordine di importanza, Kenan Yildiz: il turco ha avuto un aumento contrattuale pesante, il numero dieci che era di Del Piero, senza però dare le risposte sperate. Preferisce essere schierato in una posizione più centrale, mentre Thiago lo accantonava sempre sulla sinistra, dove aveva meno inventiva. Anche per loro vale un po' il discorso fatto per Vlahovic: possono essere messi sul mercato di fronte a offerte irrinunciabili perché un loro addio significherebbe plusvalenza secca. Proprio per questo senza il quarto posto finirebbero per salutare anzitempo.

 


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Rimettere Dusan Vlahovic al centro del villaggio. È il compito collaterale più importante per Igor Tudor, perché le prossime nove gare saranno fondamentali per capire se il centravanti potrà ancora fare parte del progetto Juventus oppure saluterà con un anno di anticipo. Non è detto che non succeda comunque se dovesse arrivare un'offerta di livello in estate, ma un conto è farlo da trascinatore, un altro da epurato. Il serbo è l'asset più svalutato dagli ultimi mesi di Thiago Motta, perché non è stato più considerato come un titolare dall'arrivo di Kolo Muani in poi. Nelle quindici partite fra Champions e campionato, da gennaio in poi, è stato utilizzato solamente due volte dal primo minuto. Un po' troppo poco per chi guadagna 23 milioni lordi a stagione e soprattutto ha già segnato 14 gol, di cui nove in A. Una rete ogni 162 minuti, una media che dovrebbe garantire un certo credito che il tecnico italobrasiliano non gli ha più concesso dall'acquisto del francese. Tudor, qualche mese fa, ha pubblicamente elogiato Vlahovic, ritenendolo come il migliore attaccante della Serie A, anche più di Osimhen. Un'investitura che può essere la cartina tornasole per quali saranno i piani per le prossime nove partite, più il Mondiale americano di giugno. Dusan ieri ha segnato il gol del definitivo 2-0 nel match di Nations League tra la sua Serbia e l’Austria.

 

 

 


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