Juve, Koopmeiners ora va all’attacco

Thiago Motta lo ha svincolato da compiti di copertura: all’olandese manca solo il gol per festeggiare il pieno recupero
Filippo Bonsignore
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TORINO - Rilancio Koop. Tra Juve e Nazionale, Teun vuole tutto. L’olandese è tornato abile e arruolato dopo la frattura a una costola che lo ha condizionato per tutto il mese di ottobre, tenendolo a lungo ai box e ora ha iniziato la fase di decollo. Il riflesso è che gli occhi dei tifosi bianconeri hanno iniziato a brillare nel vederlo sempre più padrone del centrocampo, nel vederlo lì, sulla trequarti, a inventare, legare i reparti, recuperare palloni, cercare il gol. Prove di vero Koopmeiners, insomma, ed è perfino superfluo rilevare quanto si fondamentale che uno degli acquisti principali del mercato estivo diventi un fattore nell’economia del gioco juventino. Il suo innesto è stato fortemente voluto, cercato per mesi e si è concretizzato soltanto al culmine di una lunghissimo braccio di ferro con l’Atalanta quasi sul gong della finestra di trattative, dopo un’estate inizialmente difficile per aver saltato l’Europeo per un problema muscolare. L’avvio del motore è stato in versione diesel, poi l’infortunio a Lipsia ha interrotto la crescita fino alla svolta arrivata nelle ultime due settimane. Prima il ritorno in campo contro il Parma, poi i primi segnali significativi di continuità: Udinese, Lilla e Torino, tre gare di fila da titolare e giocate per intero.

Juve, Koop ora gioca all’attacco

Thiago Motta, che all’inizio del percorso lo aveva inserito nel 4-1-4-1 come mezzala nella linea a quattro, lo ha “liberato”, trovando la formula giusta con il 4-2-3-1. Certo, Thuram fa sempre l’elastico, recupera palloni e guida la transizione ma Koop gode di maggiore libertà di movimento. Così può seguire il proprio istinto per trovare la zona ideale dove andare a cercare il pallone, riceverlo e poi dare sfogo alla propria fantasia. Sostanza, con Locatelli e Thuram, e qualità, grazie a Teun, trequartista che partecipa all’azione ma con movimenti più “da attaccante” rispetto a quelli che confezionava nell’Atalanta. Lo dicono le statistiche: una media di 2,39 tiri (contro gli 1,68 dei tempi di Bergamo), un indice XG (expected goals) di 0,28 (rispetto a 0,16), più tocchi in area (media di 4,18 contro 3,61). Che cosa manca? Ironia della sorte, proprio il gol. Eppure, a Lilla, Koop aveva fatto due volte centro ma la gioia è rimasta strozzata perché in precedenza c’era il fuorigioco di Yildiz e Vlahovic. Anche nel derby, l’olandese ci è andato due volte vicino, ma entrambe le sue conclusioni sono state intercettate. Teun ha fatto le prove, insomma: appuntamento alla ripresa per il big match contro il Milan. Adesso è l’ora di vestire nuovamente la maglia arancione dell’Olanda per le due sfide di Nations contro Ungheria e Bosnia. “Saltare l'Europeo è stata una grandissima delusione che ha bruciato per un bel po’; sono contento di essere tornato” ha detto ieri dal ritiro olandese. Juve e Nazionale: Koop vuole tutto.


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