L’hanno fatto per Antonio Conte che, grazie al pari di San Siro, ha ora 4 punti sull’Inter e 5 sulla Juve. Ma hanno anche voluto premiare l’insistenza di Caressa che per tutta la settimana - su Sky, Radio Deejay, Youtube e da casa con Benedetta - aveva pregato Inter e Juve di non consegnare al mondo uno 0-0 di quelli pallosi e un po’ vigliacchi. Fabio è un romanticone, ma anche un tipo generoso: ha pensato al nostro calcio augurandosi che fosse trasmesso uno spot edificante della Serie A.
Dopo 26 minuti la partita era già sul 2-1 per la Juve, dopo 37 si era compiuto il sorpasso e alla fine è uscito un glorioso 4 a 4. Divertimento puro, emozioni, erroracci e qualche inevitabile riflessione.
La principale riguarda la tenuta delle due difese, insolitamente ballerine (...), allegre, aperte. Anche la condizione atletica dei campioni d’Italia non mi è sembrata peraltro brillantissima: meno aggressivi del solito e distratti. Fino a pochi mesi fa era un’impresa bucarli, adesso groviereggiano. I numeri in questo caso non mentono: nelle prime nove uscite l’Inter ha subìto 13 gol, più della metà di quelli che aveva preso in un’intera stagione, 22. Un anno fa, a questo punto, erano stati 5.
Sono notevoli anche gli appunti da muovere alla retroguardia juventina: tra Stoccarda e Inter, è stata presa a pallate, 40 conclusioni in totale e paratone di Perin e Di Gregorio, ma sul 2-4: l’assenza di Bremer è pesante, Gatti è passato da sorprendente capitano a sorprendente tenente (nel senso che tiene al caldo un posto in panchina) e Danilo per ora ha il cane che morde addosso.
Sospetto anche, al di là dei numerosi infortuni, che i continui cambiamenti non giovino all’equilibrio complessivo della squadra e alla sua solidità: 12 differenti formazioni, con qualche “mottata” (cfr. Andrea Cambiaso) in altrettante partite possono produrre effetti disorientanti.
Conceiçao merita un capitoletto a parte: un frillino come lui, che ha il dribbling e punta sempre l’uomo, risulta destabilizzante per le difese avversarie: possibile che qualcuno non capisca che senza individualità il calcio muore?
Sempre a proposito di individualità: Motta ha dato solo trenta minuti a Yildiz e questi ha segnato non uno ma due gol, i primi della stagione in campionato. Non cambio di una virgola la valutazione: Kenan ha i numeri ma al momento ha bisogno di minori responsabilità, di leggerezza, qualche ingresso dalla panchina può giovargli. Per passare da giocatorino a giocatorone serve altro.