Juve, altra sorpresa di Thiago Motta: pronto Adzic

Fisico e classe: è un predestinato. Il diciottenne si è preso la scena alla Continassa durante la sosta: i dettagli
Giorgio Marota
4 min

Sta per riaprire il Thiago Park, il luogo delle attrazioni dedicato a grandi e piccini dove in ogni giornata di campionato c’è da aspettarsi una sorpresa. Da Mbangula a Savona, passando per le esclusioni eccellenti dei leader (vedi Danilo) e di quei calciatori pagati a peso d’oro sul mercato (leggasi Douglas Luiz): Motta non fa sconti a nessuno perché «conta il merito», come ha avuto modo di ripetere spesso affinché i destinatari dei messaggi recepissero in fretta. Questo criterio lo ha portato a ragionare su un’idea nuova: lanciare a Empoli il jolly di centrocampo Vasilije Adzic, un’opzione fin qui mai valutata solamente perché un infortunio ha rallentato l’ascesa del nuovo enfant prodige bianconero. Adzic è destinato a esordire già sabato e con il passare delle ore stanno salendo anche le quotazioni dell’ipotesi più suggestiva, cioè vederlo in campo dal primo minuto. Ieri, nel solito video che la Juve pubblica sui social prima di ogni allenamento, è spuntato proprio il montenegrino: «Buongiorno a tutti, che bella giornata oggi!» ha detto con un gran sorriso, forse pregustando l’occasione della vita.  

Juve, alla scoperta di Adzic 

Adzic, 18 anni compiuti a maggio, è un NextGen sui generis perché non è passato dal vivaio di Vinovo dove si sono formati tutti gli altri 37 ragazzi lanciati in prima squadra dal 2018 a oggi. Eppure è talmente talentuoso che Thiago ha scelto per lui la via della prima squadra “per direttissima” e senza passare per un periodo formativo in Serie C. «Lui resta con noi» è stata l’indicazione di Motta al direttore tecnico Giuntoli - ovviamente accolta con entusiasmo - dopo una sola settimana di lavoro alla Continassa. Il ragazzo ha fatto tutta la preparazione, poi si è fermato per una lesione di basso grado al retto femorale della coscia destra, un acciacco fastidioso che limita per molto tempo movimenti e capacità atletiche. Dopo la partita contro la Roma, mentre dieci calciatori lasciavano Torino per rispondere alle chiamate delle nazionali, Adzic ha salutato i medici dell’infermeria ed è tornato a disposizione, prendendosi la scena al punto da far pensare al tecnico che la prossima gara, anche in vista dell’impegno ravvicinato di Champions, degli stop di Weah, Conceiçao e Nico e della forma dei nuovi ancora da collaudare, possa essere quella giusta per il debutto. La collocazione giusta in campo potrebbe essere sulla linea dei trequartisti insieme a Yildiz e Koop, altri due che possono agire indifferentemente dietro Vlahovic oppure più larghi. 

Predestinato 

Adzic ha un fisico imponente (185 centimetri) e una tecnica di base sopra la media. Mezzala, esterno, trequartista: dal centrocampo in su sa fare quasi tutto, tanto che a livello giovanile veniva paragonato senza troppi imbarazzi a un piccolo De Bruyne. «Dopo Jovetic è la cosa più bella che sia accaduta al calcio montenegrino negli ultimi quindici anni» disse il direttore sportivo del Buducnost, Andrija Delibasic, prima di cedere a gennaio il cartellino a Giuntoli (ha bruciato la concorrenza del Bologna) per 5 milioni con la garanzia di una percentuale sulla futura rivendita. Vasilije ha un potenziale “alla Yildiz”, l’incontro con Motta potrebbe aver innescato un mix esplosivo. 


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