Juve, Motta ne lascia a casa 8: tutti i motivi

I bianconeri volano in Germania con diversi casi spinosi di mercato ancora da risolvere
Andrea Losapio
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«Ho letto alcune voci su presunti fuori rosa. Voglio precisare che tutti i giocatori fanno parte della Juventus, sono tutti bravi calciatori e ragazzi straordinari. Le considerazioni verranno fatte a fine mercato». Cristiano Giuntoli, alla presentazione di Thiago Motta, ha lanciato la palla un po’ più in là. Dalla propria trequarti a quella avversaria, un drop per allontanare nubi e rasserenare per quanto possibile. Nel ritiro bavarese però mancheranno diverse pedine che nel recente passato hanno rivestito un ruolo di prim’ordine. Giusto anticiparlo: tutti quanti hanno una motivazione, almeno apparente, per saltare la settimana tedesca. Altrettanto innegabile considerare come gli assenti siano chiacchierati e non siano centrali nel progetto tecnico.
In primis Wojciech Szczesny, le cui vacanze sono state prolungate dopo l’Europeo (mentre il connazionale Milik è a Torino). Guadagna moltissimo, oltre sei milioni all’anno, di fatto è il terzo portiere. È arrivato Di Gregorio, investito della titolarità sin da subito, poi Perin. Un paradosso, quello di acquistare prima di vendere in un mercato immobile, perché gli ingranaggi poi devono combaciare. Per ora non ci siamo: l’Al Nassr era interessato e sembrava intenzionato a soddisfare sia la Juve che il polacco, poi la decisione di virare su Bento: più costoso di cartellino, meno di stipendio, più giovane. Il Monza ci ha provato grazie ai buoni uffici che intercorrono fra le società, ma per ora Szczesny ha ringraziato e risposto picche, aspettando nuove opportunità. Ora ci sarebbe l’Al Ittihad, sebbene il condizionale sia doveroso. Anche perché la richiesta è un biennale da circa 14 milioni di euro annui. Insomma, la sensazione è che la situazione sia più intricata del previsto.

Juve, McKennie verso gli Usa

Il secondo che salterà il ritiro è Weston McKennie, stessa motivazione di Szczesny: dopo la Copa America usufruirà di alcuni giorni di ferie in più. Perfetto, ma ha già rifiutato l’Aston Villa - questione di buonuscita - nell’ambito dell’affare Douglas Luiz, potrebbe forse tornare negli Stati Uniti per giocare con Lionel Messi all’Inter Miami, ipotesi affascinante. Piace al Fenerbahce di Mourinho, ma anche all’Everton. I Toffees sono stati accostati anche ad Arthur, rientrato dopo il prestito alla Fiorentina e che risulta acciaccato: anche per lui niente Germania. 
Milik e Kostic hanno svolto ieri esami medici alla Continassa e lì vi rimarranno per la prossima settimana. Fanno parte del gruppo “cedibili ma non posso”: se dovesse arrivare una proposta accettabile sarebbero salutati senza grandi rimpianti, ma sono considerati delle buone alternative se il primo di settembre risultassero ancora tra i disponibili. De Sciglio invece ha un’infiammazione al ginocchio, ma non quello operato al crociato.
La Provvidenza, poi, qualche volta ha le sembianze di un matrimonio. Perché Federico Chiesa convolerà a nozze oggi con la fidanzata Lucia Bramani, a Grosseto. La Juventus gli ha lasciato qualche giorno di riposo e tornerà a lavorare mercoledì alla Continassa. Forse il caso più spinoso di quest’estate a tinte bianconere: niente rinnovo e, almeno per ora, nessuna proposta. Il domino non è ancora partito, quindi i bianconeri sperano nelle prossime settimane. Il rischio (concreto) è che una soluzione arrivi solo ad agosto inoltrato.


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