Chiesa, Soulé e l'esuberante Giuntoli

Leggi il commento del direttore del Corriere dello Sport-Stadio
Ivan Zazzaroni
4 min
Se non è un caso dell’estate ditemi voi cos’è. In queste pagine Chiara Zucchelli spiega per filo e per segno quello che sta verificandosi tra Roma e Juventus sulla pelle - si fa per dire - di Matias Soulé e Federico Chiesa. Riassumerlo è semplicissimo: la Roma vuole l’argentino, 21 anni, 11 gol col Frosinone, prodotto di spicco della Next Gen del trio Milani-Cherubini-Manna. Per averlo i Friedkin sono pronti a spendere tra i 20 e i 22 milioni. C’è però un ostacolo previsto, ma apparentemente insormontabile.  

È l’opposizione (dichiarata) di Cristiano Giuntoli da Collodi che la esprime più o meno così: «Vuoi uno dei nostri esterni? Prenditi Chiesa». Ventisei anni, nazionale, Federico è uscito dall’orbita mottiana - meglio, non c’è mai entrato - e per di più ha il contratto in scadenza a giugno 2025 e nessuna intenzione di rinnovare al ribasso, essendo titolare di uno stipendio d’altri tempi per la Juve elkanniana: 6 milioni netti, 12 lordi.  
Chiesa o ciccia, il ragazzo lo vendo all’estero a 30, è l’aut aut del direttore. Sembra contare pochissimo la volontà di Soulé, promesso al Leicester, che non vuole trasferirsi in Premier, se non in una squadra di prima fascia, e gradirebbe tanto di poter lavorare con De Rossi e Dybala. Il braccio di ferro è in atto da giorni e in questo momento piega a favore di Giuntoli che ha scelto la linea dura, anzi durissima. Dalla Continassa filtrano segnali di chiusura totale nei confronti di De Sciglio, Rugani, Milik, McKennie, Kostic. Perché a Motta piace lavorare con pochi giocatori. È pur vero che i cinque indicati, ai quali aggiungiamo Chiesa, sono ancora stipendiati dalla Juve e, in caso di uscita, dovrebbero essere sostituiti quantomeno numericamente.  

Lungi da me discutere la competenza e le conoscenze mercantili di Giuntoli, tuttavia mi è stato insegnato dal salumiere di via Vasari a Bologna, dove ho abitato da ragazzo, che quando esponi in vetrina la merce che consideri scaduta non puoi pensare di trovare la fila davanti al negozio. Lui me lo diceva con altre parole. 
Per non risultare offensivo, chiarisco che la persona non è merce, non può essere paragonata al salame di Felino, inoltre la scadenza può essere anticipata esclusivamente dall’uscita da un programma tecnico e non inficia il valore del professionista. Nel calcio si parla di esubero.  
L’esuberante Cristiano non è uomo da saldi da inizio stagione perché sa bene che i saldi non danno la felicità. Lo sviluppo e la conclusione del braccio di ferro resta una delle principali curiosità della sessione estiva. 
PS. Non risulta che la Roma abbia oggi bisogno di vendere prima di comprare. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA