Cavallo sì ma Rabiot è tutt’altro che pazzo

Leggi il commento sul centrocampista bianconero, in scadenza di contratto
Xavier Jacobelli
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I tifosi della Juve lo chiamano Cavallo Pazzo, per via del suo inesausto caracollare a tutto campo. Eppure, in materia di rinnovo contrattuale, agisce in regime di metodica razionalità Adrien Rabiot, 28 anni, vicecampione del mondo, alla quinta stagione consecutiva con i bianconeri di cui è vicecapitano. La prospettiva del secondo prolungamento solo annuale rappresenta un segnale di novità nel mare magnum delle vicende, spesso tormentate e tormentose, fra un calciatore professionista e un club, con le inarrestabili invasioni di campo del procuratore che spesso fa e disfa secondo convenienza, reclamando lucrosi rapporti pluriennali.  
Nel caso specifico, tuttavia, il centrocampista francese gioca in casa, essendo Madame Véronique al tempo stesso sua madre e agente. Di lei dicono sia la donna più temuta del calcio d’Oltralpe. Di certo, e l’immagine non suoni inelegante poiché vuol rendere omaggio alla grinta della signora, ella è una mastina che nel modo più proficuo cura gli interessi del consanguineo. Alla bisogna, non esita a ringhiare. Come quando, l’11 dicembre scorso, Véronique dettò una secca smentita all’Ansa, la prima agenzia italiana, circa il rinnovo con la Juve, incautamente dato per acquisito da «totali invenzioni giornalistiche». Condendo le affermazioni con un illuminante riferimento alla propria personalità: «Dicono io sia una terribile negoziatrice? Sì, lo sono». N’est-ce pas? Giusto, verrebbe da dire. Madame Rabiot ne approfittò per far sapere che non c’era mai stata una vera trattativa con il Manchester United, tagliando corto sul futuro del figlio: «Sarà Adrien a decidere se rimanere alla Juve». Appunto. Adrien, intenzionato a ricalcare il copione reso ufficiale il 27 giugno 2023, a tre giorni dalla scadenza e sfociato nel prolungamento sino al 30 giugno 2024. 
All’epoca, il pupillo di Allegri (che una volta disse di lui: «Ogni allenatore desidererebbe averlo in squadra»), spiegò la sua scelta con parole al miele: «Sono felice e orgoglioso di potervi confermare che sarò un giocatore della Juve anche nella prossima stagione. La mia decisione arriva dal cuore, essendo legatissimo a questi colori e a questa maglia: la Juve per me è casa. Qui sono cresciuto e sono migliorato sia sul campo sia come uomo». Oggi, dall’alto delle sue 193 presenze e dei 20 gol segnati in bianconero (e ad onta del nuovo pressing United), Cavallo Pazzo è orientato a scommettere ancora su se stesso e sulla Juve, in modalità annuale. Il che gli fa onore: a) poiché dimostra di credere più che mai proprio in se stesso, infischiandosene anche dei rischi legati a un mero prolungamento di dodici mesi; b) malcelando la fiducia che nella prossima stagione egli tornerà a giocare con i bianconeri in Champions League. È, questo, il palcoscenico a lui caro quanto la maglia dei Bleus, che Deschamps gli assegna in sicuro appannaggio, considerando Adrien un punto fermo dei Galli in vista dell’Europeo. E allora, allez Rabiot! D’autres jours de gloire vont arriver. 


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