Rabiot è al top, la Juve già pensa di ridiscutere il rinnovo di contratto

Ha un grande feeling con Allegri e finora non ha saltato un minuto: ecco chi è il vero perno bianconero
Alberto Ghiacci
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Sempre presente, con un gol e un assist in quattro giornate. E il ruolo sempre più centrale che gli era stato disegnato da Allegri già nella scorsa stagione, lo stesso per il quale in estate la Juve, nella persona del ds Manna, lo ha ricorteggiato a lungo convincendolo a rinnovare almeno per una stagione. Adrien Rabiot nel cuore della Juve: è tra i più pagati della rosa (7 milioni netti), tra i più grandi di età e tra i più esperti, una vera e propria guida per i tanti ragazzi che sono stati inseriti in prima squadra negli ultimi due anni. In questo gruppo Rabiot è intoccabile o quasi. Solo un colpo alla caviglia come quello rimediato ieri in allenamento potrebbe metterne in discussione la presenza in campo, anche perché senza il connazionale Pogba le funzioni di top player sono state trasferite tutte nei suoi piedi. Da qui alla sfida con il Sassuolo (sabato ore 18) manca ancora un po’ e Rabiot, dopo essere stato soccorso dai medici bianconeri alla Continassa, sarà monitorato attentamente. Durante la partitella aperta al pubblico il francese si è accasciato a terra, poi si è rialzato per riprovare e alla fine ha lasciato il campo. Già nella serata di ieri le sensazioni andavano migliorando e quindi Allegri può sperare di non dovere fare a meno di lui per la trasferta in terra emiliana.

Rabiot punta il Sassuolo

Il jolly francese in estate ha ridetto sì alla Juve soprattutto per il grande feeling che si è creato con Allegri. Il tecnico, in pratica, gli ha consegnato le chiavi del centrocampo, invitandolo a credere sempre di più nelle sue doti. Tutte le sue doti: cucitore di gioco, rifinitore e finalizzatore. Con Locatelli e Fagioli o Miretti - e senza Pogba... - logico che la mediana bianconera si poggi soprattutto su Rabiot. L’anno scorso ha chiuso con 11 reti e 6 assist in 48 presenze totali (c’erano anche le coppe europee), ma anche in questa stagione l’andazzo è più meno lo stesso, tanto che finora non ha saltato un minuto delle quattro gare di campionato giocate finora. La speranza della Juve è che anche al Mapei il francese possa essere al suo posto senza particolari problemi. Perché il campionato non aspetta e i bianconeri puntano a non mollare le posizioni di testa.

Il piano per il futuro del francese

Anche perché in ottica futura, l’ingresso nella prossima Champions totalmente rinnovata (o addirittura lo scudetto...) diventa decisivo anche per le scelte di Rabiot, che da contratto sarebbe libero di parlare con chiunque a partire dal prossimo primo gennaio. Un rischio che la Juve ha messo in conto nel momento in cui - ad accordo già scaduto - ha puntato e messo in piedi un rinnovo annuale. I rapporti, a tutti i livelli, sono ottimi e questa è già una buona base di partenza. Ma certo è che Rabiot, 29 anni ad aprile, non avrebbe difficoltà a rintracciare nuovi estimatori di primissimo livello tra Europa e Arabia, con la possibilità aggiuntiva di poter incassare una lauta commissione alla firma visto che potrebbe cambiare squadra gratuitamente, senza il costo del cartellino. Da qui a Natale il club bianconero ha già messo in agenda nuovi contatti con il giocatore e con la madre che ne cura gli interessi. L’unico neo è rappresentato dal fatto che la Juve non potrà offrire le cifre attuali.

McKennie e Alex Sandro a rischio

Oltre a Rabiot, per la sfida di sabato in casa del Sassuolo la Juve deve fare i conti con le condizioni di McKennie e Alex Sandro, entrambi limitati nel lavoro di ieri alla Continassa: botta al ginocchio e tutore per lo statunitense e problema alla coscia per il brasiliano. In caso di doppia assenza Allegri punterebbe su Weah e Gatti.


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