Juve, Vlahovic flop: con Allegri numeri deludenti

Lontano da Firenze, il serbo sembra smarrito. Anche Chiesa a Torino ha inciso poco
Juve, Vlahovic flop: con Allegri numeri deludenti© ANSA
Alberto Polverosi
4 min

I centravanti di Massimiliano Allegri hanno sempre segnato e nemmeno poco. Breve elenco per chiarire: nel primo anno di Cagliari 14 gol di Acquafresca, nel secondo 13 di Matri; primo anno di Milan con Ibrahimovic, Robinho e Pato a quota 14, secondo con Ibra a 28, terzo con El Shaarawy a 16; primo anno di Juve/1 con Tevez a 20, secondo con Dybala a 16, terzo con Higuain a 24, quarto con Dybala a 22, quinto con Ronaldo a 21. E siamo alla Juve/2: primo anno miglior marcatore Dybala con 10, secondo anno, quello appena concluso, Vlahovic con 10, il giocatore e il tema che ci interessano. 

Non è più la Juve che conoscevamo, questo lo sanno tutti a cominciare dall’allenatore. Ma in tutta franchezza è difficile spiegare perché un cannoniere come Vlahovic non riesca a segnare almeno gli stessi gol cagliaritani di Acquafresca e Matri. Dusan aveva lasciato Firenze per tuffarsi fra le braccia della Juve dopo aver segnato, con Italiano, 17 gol in 21 partite. Ma anche nella stagione precedente, quella assai meno fortunata di Iachini e Prandelli, il serbo aveva firmato 21 gol, sufficienti alla Fiorentina per raggiungere la salvezza. La differenza è eccessiva. Il calo juventino è troppo netto perché non vi siano responsabilità del giocatore e dell’allenatore. 

Juve, anche Chiesa ha inciso poco

Non gli ha giovato nemmeno ritrovare (per quel poco che è rimasto in campo) l’ex compagno viola Chiesa, arrivato alla Juventus con le sue stesse ambizioni e le sue stesse speranze. Commisso si era fatto intenerire dalle richieste prima dell’uno e poi dell’altro quando ha visto la firma di Agnelli sotto l’assegnone di 120 milioni totali. Da aggiungersi al bel “regalo” che anche i Della Valle avevano rifilato alla Juve quando per 40 milioni hanno ceduto Bernardeschi. Il totale fa 160 milioni nelle casse viola via-Juventus.  

Il genovese Chiesa è arrivato a Torino nell’ottobre 2020, sognava in bianconero lo scudetto e un posto di rispetto in Europa. Lo scudetto non è mai arrivato e in Europa è diventato campione solo quando ha indossato l’azzurro. Il serbo Vlahovic lo ha raggiunto 15 mesi dopo, anche lui assetato di vittorie europee tanto ché (ancora sotto l’effetto fiorentino...?) al debutto in Champions si era illuso segnando il primo gol all’andata degli ottavi a Villarreal. Al ritorno era già fuori. E poiché la Champions era il richiamo, i due andranno in bianco anche l’anno prossimo. Rischiano addirittura di non giocare nemmeno la Conference League dove poche settimane fa la loro ex squadra è arrivata in finale. 
Se il mercato non porterà novità, la Juve di Allegri dovrà ripartire dai due ex viola e da loro pretendere un riscatto pieno e totale. Hanno i mezzi per riuscirci, hanno la forza e hanno la fame per arrivare a certi traguardi. Chiesa rientrerà finalmente al cento per cento dopo l’ultima stagione a singhiozzi, quanto a Vlahovic dopo un anno e mezzo deve capire che Allegri non è Italiano e soprattutto che nella Juve non può essere padrone come lo era nella Fiorentina. Tocca a lui e tocca all’allenatore, il rilancio della Juve passa per forza da loro


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