Inter, un mercato insostenibile: il rendimento degli acquisti estivi

Da Taremi e Zielinski fino a Buchanan, Palacios e Josep Martinez: gli arrivi di stagione non rendono: club pronto al cambio di strategia
Pietro Guadagno

L ’Inter è stata l’emblema del fare necessità virtù. In questi anni, infatti, è stata costruita una squadra in grado di arrivare in finale di Champions e di conquistare uno scudetto sbaragliando la concorrenza. Nella sala coppe di viale Liberazione soni finiti ben 6 trofei in tre stagioni. Il tutto a furia di mercati a saldo zero, se non chiusi in attivo. Cessioni pesanti - l’estate dell’arrivo di Inzaghi salutarono per 170-180 milioni Lukaku e Hakimi, nel 2023 a fare le valigie fu Onana per oltre 50 - e ingaggi di giocatori svincolati (Calhanoglu e Thuram su tutti) hanno permesso di fare la differenza. L'ultimo mercato estivo però, quello dopo le seconda stella, non ha dato gli stessi frutti e risultati.

La poca resa

Taremi e Zielinski, gli ultimi parametri zero, dovevano essere le alternative di lusso per allargare le possibilità di scelta di Inzaghi ma di fatto finora non hanno lasciato grandi tracce. Josep Martinez, scelto per diventare il dopo-Sommer e preso per oltre 13 milioni dal Genoa, in campo si è visto meno di Audero (unica apparizione contro l’Udinese in Coppa Italia). Appena qualche spicciolo di minuti anche per Palacios, investimento per il futuro ma evidentemente ancora molto acerbo: pagato 6,5 milioni con bonus fino a 11 e prestato una decina di giorni fa al Monza. Stesso destino di Buchanan, l’unico “colpo” del gennaio 2023, finito al Villarreal con la speranza che venga riscattato a fine stagione (il diritto vale 14 milioni) e di fatto bocciato. C’è pure un ultimo arrivato, ovvero Zalewski. L’auspicio è che almeno con lui si possa invertire la rotta e in tal senso l’assist per il pareggio nel derby è un segnale confortante.


© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Inter

Cambio di rotta

. Insomma, anche i pochi benefici generati dagli ultimi mercati possono spiegare le difficoltà dell’Inter in questa stagione. La realtà, infatti, è che la rosa a disposizione di Inzaghi, almeno sul piano della qualità, non è così ricca come troppo facilmente si era pensato, se non altro per alcuni ruoli. Anche perché sono molteplici i fronti e l’età media della squadra è ormai avanzata. Come premesso, nonostante limitazioni e paletti, in precedenza l’Inter aveva sempre trovato gli incastri giusti. Evidentemente è arrivato il momento di cambiare approccio. Anche perché, nel frattempo, è anche subentrata una nuova proprietà. Che non significa pure nuove risorse da investire, anzi, semmai l’indicazione di seguire una linea differente: più spazio a giovani e prospetti, meno agli svincolati, soprattutto quelli maturi, da strapagare e poi invendibili.

Giovane

In attesa che dimostri il suo valore, Palacios è stato il primo esempio. Anche Zalewski va nella stessa direzione: se si fara valere, si troverà il modo di riscattarlo dalla Roma. E, nel frattempo, è stato anche fatto il primo acquisto per la prossima stagione, vale a dire Sucic dalla Dinamo Zagabria: 14 milioni più bonus (domani le visite mediche). Insomma, l’Inter del futuro sarà senz’altro più giovane, come è stato già annunciato dai dirigenti. Ci saranno diverse entrate e pure diverse uscite con l’obiettivo di conservare la massima competitività. Ma attenzione che, per riuscirci, dando un occhio a ingaggio e carta d’identità, potrebbe pure essere messo in conto qualche sacrificio importante.


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L ’Inter è stata l’emblema del fare necessità virtù. In questi anni, infatti, è stata costruita una squadra in grado di arrivare in finale di Champions e di conquistare uno scudetto sbaragliando la concorrenza. Nella sala coppe di viale Liberazione soni finiti ben 6 trofei in tre stagioni. Il tutto a furia di mercati a saldo zero, se non chiusi in attivo. Cessioni pesanti - l’estate dell’arrivo di Inzaghi salutarono per 170-180 milioni Lukaku e Hakimi, nel 2023 a fare le valigie fu Onana per oltre 50 - e ingaggi di giocatori svincolati (Calhanoglu e Thuram su tutti) hanno permesso di fare la differenza. L'ultimo mercato estivo però, quello dopo le seconda stella, non ha dato gli stessi frutti e risultati.

La poca resa

Taremi e Zielinski, gli ultimi parametri zero, dovevano essere le alternative di lusso per allargare le possibilità di scelta di Inzaghi ma di fatto finora non hanno lasciato grandi tracce. Josep Martinez, scelto per diventare il dopo-Sommer e preso per oltre 13 milioni dal Genoa, in campo si è visto meno di Audero (unica apparizione contro l’Udinese in Coppa Italia). Appena qualche spicciolo di minuti anche per Palacios, investimento per il futuro ma evidentemente ancora molto acerbo: pagato 6,5 milioni con bonus fino a 11 e prestato una decina di giorni fa al Monza. Stesso destino di Buchanan, l’unico “colpo” del gennaio 2023, finito al Villarreal con la speranza che venga riscattato a fine stagione (il diritto vale 14 milioni) e di fatto bocciato. C’è pure un ultimo arrivato, ovvero Zalewski. L’auspicio è che almeno con lui si possa invertire la rotta e in tal senso l’assist per il pareggio nel derby è un segnale confortante.


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