Quella nerazzurra resta una corazzata. Che, però, mostra alcuni scricchiolii. Intendiamoci, la Supercoppa era solo il primo trofeo della stagione e non averla vinta non compromette nulla, perché nel mirino ci sono bersagli ben più grossi. Tuttavia, il derby di Riyad, ha lanciato alcuni segnali, o meglio degli avvertimenti, che è obbligatorio raccogliere e farne tesoro. L’Inter, infatti, in questo momento, è una squadra stanca e penalizzata da acciacchi e infortuni. Paga, forse, un’età media piuttosto avanzata, tanto che per la prossima estate è già stato messo in cantiere un ringiovanimento. In queste condizioni diventa più complicato tradurre in campo la propria forza. Spesso occorre gestire e amministrare le partite, invece di aggredirle. Il rischio, però, è che giocare a piena intensità magari solo per 60’ invece di 90 possa non bastare: in particolare negli scontri diretti. Proprio per permettere ai suoi uomini di riprendersi e di rifiatare, Inzaghi ha concesso loro 2 giorni di riposo. Una reazione, però è obbligatoria, a cominciare dalla trasferta di domenica a Venezia, per proseguire nel recupero con il Bologna. Il gruppo è forte, solido e unito. Al suo interno possiede tutte le risorse per ripartire al meglio. Lautaro e Barella, capitano e vice, già a Riyad, hanno provveduto a suonare la carica per un’immediata ripresa. Ma ora serve qualcosa di più.