Pagina 1 | Inter-Inzaghi avanti per altre conquiste

MILANO - Il rinnovo di Inzaghi sarà il primo atto di Marotta, nelle vesti di presidente nerazzurro. Oggi, infatti, è previsto l’incontro con Tinti, l’agente del tecnico, per fissare gli ultimi dettagli del prolungamento. Molto è già stato fatto nelle settimane precedenti. Si può dire, quindi, che anche lo striscione dell’ultimo chilometro è stato superato. Si tratta, insomma, di tagliare il traguardo. E con le braccia alzate, tenuto conto di come è andata la stagione appena passata. Non è detto, peraltro, che l'annuncio arrivi subito. Probabile si attenderà ancora. A ruota, comunque, seguirà il rinnovo di Barella. Mentre per formalizzare quello di Lautaro si attenderà il suo ritorno dalla Coppa America. 

Inzaghi dietro ad Herrera

Ad ogni modo l’allenatore piacentino si legherà all’Inter per ulteriori due anni: la scadenza del suo contratto, dunque, passerà dal 2025 al 2027. Significa che, se rispettato, Inzaghi potrà salire al secondo posto assoluto tra i tecnici con più panchine nerazzurre. In 3 stagioni, infatti, ne ha messe insieme 158, piazzandosi al sesto posto. Lassù c’è Herrera, irraggiungibile con 366. Dietro, però, si trova Mancini, che ne ha accumulate 303. Alla media di oltre 50 partite ad annata, il sorpasso sarebbe scontato. Anche i suoi emolumenti saliranno fino ad arrivare a 6,5 milioni, a cui andranno aggiunti i bonus. Nell’estate 2021, quando raccolse l’eredità di Conte, firmò per circa 4: a furia di successi, al termine di ogni stagione, ha sempre rinnovato, ricevendo un adeguamento. Quando la sua avventura nerazzurra è cominciata era difficile pensare a risultati del genere. Invece, a Milano, Simone si è consacrato come allenatore di primissimo livello, con abbondanti riconoscimenti anche dalla critica internazionale.

Inter, no sacrifici

Non è il caso di guardare né troppo indietro, né troppo in là. Inzaghi è un allenatore che bada soprattutto al presente. In tre stagioni è stato capace di costruire un impianto di gioco quasi perfetto. E da quello intende ripartire. Oggi, causa assenza di Ausilio in viale Liberazione (riceverà il premio Calabrese a Soriano nel Cimino), in sede ci sarà solo il procuratore di Inzaghi, Tinti. Il vertice di mercato con il tecnico e la dirigenza andrà in scena la prossima settimana. Ad ogni modo, Simone ha le idee chiare: la struttura della squadra deve rimanere intatta, vale per i titolari e pure per buona parte delle riserve. Taremi e Zielinski, gli innesti già definiti, andranno a sostituire, rispettivamente, Sanchez e la coppia Klaassen-Sensi. Per il resto, al di là di Cuadrado (contratto scaduto), il tecnico nerazzurro non vorrebbe dover salutare nessun altro. Nemmeno Dumfries, per cui, però, c’è il nodo contratto, visto che è in scadenza nel 2025 e l’Inter, senza rinnovo, vorrebbe evitare un altro addio in stile Skriniar, quindi senza incassare nemmeno un euro.


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Le necessità di Inzaghi

Resta il fatto che per alzare l’asticella e riuscire ad essere competitivi al massimo sia in Italia sia in Europa (e magari nel mondo), secondo Inzaghi servano ulteriori risorse. Dal suo punto di vista la priorità sarebbe un altro attaccante - possibilmente Gudmundsson che ha caratteristiche diverse -, ma senza salutare Arnautovic. Ci sarebbe anche l’incognita del centrale difensivo, alla luce dell’età e degli acciacchi di De Vrij e Acerbi. Probabile, però, che il primo affare concluso sarà quello del vice-Sommer, visto che c’è un buco nella rosa: Bento il preferito, Martinez del Genoa (ma costa tanto) l’alternativa, altrimenti occhio ad un nuovo prestito di Audero. 


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MILANO - Il rinnovo di Inzaghi sarà il primo atto di Marotta, nelle vesti di presidente nerazzurro. Oggi, infatti, è previsto l’incontro con Tinti, l’agente del tecnico, per fissare gli ultimi dettagli del prolungamento. Molto è già stato fatto nelle settimane precedenti. Si può dire, quindi, che anche lo striscione dell’ultimo chilometro è stato superato. Si tratta, insomma, di tagliare il traguardo. E con le braccia alzate, tenuto conto di come è andata la stagione appena passata. Non è detto, peraltro, che l'annuncio arrivi subito. Probabile si attenderà ancora. A ruota, comunque, seguirà il rinnovo di Barella. Mentre per formalizzare quello di Lautaro si attenderà il suo ritorno dalla Coppa America. 

Inzaghi dietro ad Herrera

Ad ogni modo l’allenatore piacentino si legherà all’Inter per ulteriori due anni: la scadenza del suo contratto, dunque, passerà dal 2025 al 2027. Significa che, se rispettato, Inzaghi potrà salire al secondo posto assoluto tra i tecnici con più panchine nerazzurre. In 3 stagioni, infatti, ne ha messe insieme 158, piazzandosi al sesto posto. Lassù c’è Herrera, irraggiungibile con 366. Dietro, però, si trova Mancini, che ne ha accumulate 303. Alla media di oltre 50 partite ad annata, il sorpasso sarebbe scontato. Anche i suoi emolumenti saliranno fino ad arrivare a 6,5 milioni, a cui andranno aggiunti i bonus. Nell’estate 2021, quando raccolse l’eredità di Conte, firmò per circa 4: a furia di successi, al termine di ogni stagione, ha sempre rinnovato, ricevendo un adeguamento. Quando la sua avventura nerazzurra è cominciata era difficile pensare a risultati del genere. Invece, a Milano, Simone si è consacrato come allenatore di primissimo livello, con abbondanti riconoscimenti anche dalla critica internazionale.

Inter, no sacrifici

Non è il caso di guardare né troppo indietro, né troppo in là. Inzaghi è un allenatore che bada soprattutto al presente. In tre stagioni è stato capace di costruire un impianto di gioco quasi perfetto. E da quello intende ripartire. Oggi, causa assenza di Ausilio in viale Liberazione (riceverà il premio Calabrese a Soriano nel Cimino), in sede ci sarà solo il procuratore di Inzaghi, Tinti. Il vertice di mercato con il tecnico e la dirigenza andrà in scena la prossima settimana. Ad ogni modo, Simone ha le idee chiare: la struttura della squadra deve rimanere intatta, vale per i titolari e pure per buona parte delle riserve. Taremi e Zielinski, gli innesti già definiti, andranno a sostituire, rispettivamente, Sanchez e la coppia Klaassen-Sensi. Per il resto, al di là di Cuadrado (contratto scaduto), il tecnico nerazzurro non vorrebbe dover salutare nessun altro. Nemmeno Dumfries, per cui, però, c’è il nodo contratto, visto che è in scadenza nel 2025 e l’Inter, senza rinnovo, vorrebbe evitare un altro addio in stile Skriniar, quindi senza incassare nemmeno un euro.


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