Rinnovo Lautaro, tutte le cifre della trattativa: quanto offre l'Inter, quanto chiede lui

Il club può arrivare solo a 8,5 milioni di fisso più bonus, l’entourage dell’argentino parte da 12. L’ad Marotta rassicura: "Non c’è fretta"
Pietro Guadagno

MILANO - Vuoi davvero rinnovare, oppure hai in testa altro? Vuoi continuare ad essere il simbolo dell’Inter, oppure pensi di poterlo essere anche di un’altra squadra? È arrivato il momento di scoprire le carte: dirigenti nerazzurri, insomma, vogliono sapere quali sono le effettive intenzioni di Lautaro. Accadrà nel prossimo incontro/contatto con il suo agente, l’avvocato Camaño. E potrebbe anche essere una questione di ore. Di certo, rischia di essere uno snodo decisivo, in una vicenda che si trascina da mesi e che sembra arrivata ad una svolta. Almeno, è ciò che pensano dalle parti di viale Liberazione. Dove il fastidio per le continue dichiarazioni del procuratore del Toro è sempre più palpabile.  

Le posizioni di Inter e Lautaro

Per Marotta e Ausilio non ci possono essere più dubbi o incertezze: la situazione è chiara, e lo è da tempo. L’Inter oltre certi limiti non può andare. E un ingaggio in doppia cifra può essere raggiunto solo attraverso i bonus. Per di più legati a precisi obiettivi sportivi, che comportino ricavi supplementari per le casse del club. Significa che sul tavolo c’è una proposta che prevede 8-8,5 milioni come quota fissa, più i premi. E viene considerato già un aumento più che significativo rispetto ai 6 milioni che attualmente percepisce Lautaro. La richiesta, invece, parte da 12 milioni, per poi salire: molto distante, ma soprattutto inaccettabile dal punto di vista nerazzurro. Dovesse rimanere su queste posizioni, sarebbe automatico pensare che non voglia rinnovare. Ma è effettivamente quello che vuole Lautaro? Oppure è Camaño che sta provando a forzare la mano?

Lautaro dentro o fuori

Ancora ieri, Marotta, ha provato ad essere conciliante, manifestando fiducia e accantonando, almeno a parole, l’urgenza. «Lautaro ha grande senso di appartenenza e questo club e a questa società e questo ci aiuterà sicuramente nella negoziazione - ha spiegato l’ad, dopo aver ricevuto il premio Premio Rosa Camuna al palazzo della Regione -. Non c’è preoccupazione e nemmeno fretta. Faremo con calma». In verità, però, il momento delle risposte è arrivato. Perché, in base a quelle, l’Inter agirà di conseguenza. Tramite il suo procuratore, oppure direttamente, Lautaro dovrà far sapere se è disposto a venire incontro alle esigenze della società, o se intende restare fermo su quelle posizioni. Nel primo caso, si proseguirà a lavorare per cercare un’intesa, ricalibrando in maniera diversa l’offerta. Altrimenti, vorrà dire che, dietro le resistenze del clan del Toro, c’è un altro club, disposto a mettere sul tavolo le cifre richieste. Anche se, probabilmente, non nell'immediato. 


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Fiducia, ma...

In viale Liberazione, però, non possono permettersi di aspettare. È impensabile, infatti, correre il rischio di ritrovarsi senza potere contrattuale, nel 2025, ad un solo anno dalla scadenza (giugno 2026). Di conseguenza verrebbe presa in seria considerazione l’eventualità di una cessione immediata. Evidentemente, sarebbe clamoroso. Oltre che complicato, perché ci deve essere una squadra disposta a pagare almeno 100 milioni. Per poi andare a caccia di un sostituto adeguato, che inevitabilmente non potrà dare le stesse certezze di Lautaro. Ad ogni modo, dentro al club sono tutti convinti che non finirà così e che alla fine l’intesa si troverà. Certo, tutto il polverone che si alzato nelle ultime settimane poteva essere evitato. E, dal punto di vista nerazzurro, la responsabilità è tutta di Camaño. 


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MILANO - Vuoi davvero rinnovare, oppure hai in testa altro? Vuoi continuare ad essere il simbolo dell’Inter, oppure pensi di poterlo essere anche di un’altra squadra? È arrivato il momento di scoprire le carte: dirigenti nerazzurri, insomma, vogliono sapere quali sono le effettive intenzioni di Lautaro. Accadrà nel prossimo incontro/contatto con il suo agente, l’avvocato Camaño. E potrebbe anche essere una questione di ore. Di certo, rischia di essere uno snodo decisivo, in una vicenda che si trascina da mesi e che sembra arrivata ad una svolta. Almeno, è ciò che pensano dalle parti di viale Liberazione. Dove il fastidio per le continue dichiarazioni del procuratore del Toro è sempre più palpabile.  

Le posizioni di Inter e Lautaro

Per Marotta e Ausilio non ci possono essere più dubbi o incertezze: la situazione è chiara, e lo è da tempo. L’Inter oltre certi limiti non può andare. E un ingaggio in doppia cifra può essere raggiunto solo attraverso i bonus. Per di più legati a precisi obiettivi sportivi, che comportino ricavi supplementari per le casse del club. Significa che sul tavolo c’è una proposta che prevede 8-8,5 milioni come quota fissa, più i premi. E viene considerato già un aumento più che significativo rispetto ai 6 milioni che attualmente percepisce Lautaro. La richiesta, invece, parte da 12 milioni, per poi salire: molto distante, ma soprattutto inaccettabile dal punto di vista nerazzurro. Dovesse rimanere su queste posizioni, sarebbe automatico pensare che non voglia rinnovare. Ma è effettivamente quello che vuole Lautaro? Oppure è Camaño che sta provando a forzare la mano?

Lautaro dentro o fuori

Ancora ieri, Marotta, ha provato ad essere conciliante, manifestando fiducia e accantonando, almeno a parole, l’urgenza. «Lautaro ha grande senso di appartenenza e questo club e a questa società e questo ci aiuterà sicuramente nella negoziazione - ha spiegato l’ad, dopo aver ricevuto il premio Premio Rosa Camuna al palazzo della Regione -. Non c’è preoccupazione e nemmeno fretta. Faremo con calma». In verità, però, il momento delle risposte è arrivato. Perché, in base a quelle, l’Inter agirà di conseguenza. Tramite il suo procuratore, oppure direttamente, Lautaro dovrà far sapere se è disposto a venire incontro alle esigenze della società, o se intende restare fermo su quelle posizioni. Nel primo caso, si proseguirà a lavorare per cercare un’intesa, ricalibrando in maniera diversa l’offerta. Altrimenti, vorrà dire che, dietro le resistenze del clan del Toro, c’è un altro club, disposto a mettere sul tavolo le cifre richieste. Anche se, probabilmente, non nell'immediato. 


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