Oaktree, mani sull’Inter: pronto l’annuncio

Zhang diserta la festa al Castello,  Il fondo Usa ha pronto l’annuncio: controllerà il 99,6% delle azioni: i dettagli
Pietro Guadagno
5 min

Count-down agli sgoccioli. Al più tardi alla mezzanotte di oggi, il tempo di Steven Zhang e di Suning sarà scaduto. Ancora poche ore, insomma, per un ultimo disperato tentativo. Che, da ambienti vicini all’ancora presidente nerazzurro, viene dato comunque per possibile. Ma che, razionalmente, appare impossibile. Peraltro, lo stesso Steven avrebbe potuto lanciare un segnale ieri sera, intervenendo alla cena istituzionale per lo scudetto che si è tenuta ieri sera al Castello Sforzesco. Magari anche solo per ribadire un ultimo sforzo, come nel comunicato di sabato pomeriggio. Invece, non è stato trasmesso alcun discorso registrato, né c’è stato un collegamento con la Cina. Faceva parte del programma ufficiale, quando è stato organizzato l’evento. Averlo fatto saltare ha tutta l’aria di essere l’indizio definitivo sull’esito della vicenda. Ha parlato invece l’ad Marotta, ipotizzando anche di poter ripensare all’idea di smettere nel 2027: «Cosa faremo per continuare a vincere? Difficile riconfermarsi, ma stiamo già pensando a nuove strategie. Alzeremo l’asticella, ma non abbiamo paura perché siamo l’Inter». 

Inter, fine del regno di Zhang e Suning 

Tutto da capire come Zhang jr. possa pensare di “salvarsi”. Quello con Pimco, infatti, appare un binario morto. La richiesta di una proroga ad Oaktree, invece, oltre a non esserci stata, come fatto sapere proprio dal fondo americano, non avrebbe nemmeno le basi o la sostanza per essere avanzata. E, per concludere, non sono mai arrivate conferme in merito ad un canale aperto last-minute con la Cina. Certo, come insegnano gli esperti in finanza, non è mai il caso di dare nulla per scontato. Tuttavia, davanti ad un quadro del genere, soltanto un ribaltone clamoroso potrebbe cambiare il destino di Zhang e di Suning. Ovvero che il loro “regno” sull’Inter si concluderà dopo quasi 8 anni. Certamente con un bilancio eccellente, dal punto di vista dei traguardi sportivi: 2 scudetti, 3 Supercoppe 2 Coppe Italia, una finale di Champions e una di Europa League. In maniera poco gloriosa, invece, per quanto riguarda la gestione del club. 

 Oaktree, comunicato pronto 

Come premesso, oggi sarà la giornata limite. Il termine ultimo doveva essere il 20, ovvero ieri. Ma la festività per le banche in Lussemburgo, dove ha sede Grand Tower, la controllante dell’Inter, ha “regalato” un giorno supplementare a Steven. La curiosità è che i minuti di recupero di questa partita si giocano a cavallo di tre differenti fusi orari. Quello di Nanchino, più 6 rispetto a Milano, quello del Lussemburgo, allineato all’Italia, e infine quello di Los Angeles, dove ha sede il quartier generale di Oaktree, meno 9, fermo restando che il “file” Inter è di competenza degli uffici londinesi. La certezza è che, nel momento in cui suonerà il gong, scatterà la procedura di escussione delle azioni da parte del fondo americano. È già tutto pronto. Anche un comunicato per annunciare e spiegare tutti i passaggi. Che, in ogni caso, avranno dei tempi tecnici. Secondo quanto risulta, a finire sotto il controllo di Oaktree non sarebbero soltanto il 68,55% delle azioni in possesso di Suning e in pancia a Grand Tower, ma anche il 31,05% formalmente detenuto dal fondo LionRock di Hong Kong, collegato alla catena di controllo dell’Inter attraverso la holding International Sports Capital, che però segue il diritto italiano e quindi iter e tempistiche differenti. A conclusione del processo, Oaktree si ritroverà in possesso del 99,6% delle azioni nerazzurre. E il notaio Carlo Marchetti, già membro dell’attuale CdA interista proprio in quota al fondo americano, potrebbe assumere un ruolo più importante.

 


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