Inter, adesso si gioca per vincere il girone

La squadra di Istanbul non c'è più: ma ne esiste e resiste un'altra
Ettore Intorcia
3 min

L'Inter di Istanbul in senso stretto non c’è più, ridisegnata nei titolari per due-tre undicesimi dalle logiche e dagli imprevisti di mercato. Esiste e resiste, tuttavia, una Inter post-Istanbul chiamata a guardare le cose da una prospettiva differente, con tutto il carico di consapevolezza, ma anche di responsabilità, che lo status di vice campioni d’Europa impone ai nerazzurri di Simone Inzaghi. Il confine tra il sogno di ripetere un’altra lunga cavalcata in Champions e l’obbligo di confermarsi a quei livelli è sottilissimo: si alza l’asticella, aumentano le a s pettative. Sicché nessuno oggi può leggere il cammino nerazzurro con l’occhio benevolo che si riserva alle outsider. L’Inter ritrova la musichetta della Champions a San Siro centoquaranta giorni dopo il derby di ritorno con il Milan, secondo atto di una sfida di fatto già chiusa all’andata, quarta vittoria di fila di una serie che è poi arrivata al quinto episodio. E ritrova il Benfica, ancora a San Siro, sei mesi dopo lo scanzonato tre a tre maturato avendo in tasca il pass per il derby in semifinale: è una sfida che può orientare molto la storia di questo girone.

Lautaro Martinez la garanzia di Inzaghi

Un girone che francamente l’Inter è nelle condizioni di vincere, con la chance di assicurarsi un sorteggio più felice di tanti altri agli ottavi di finale. Il cambio di prospettiva indotto da Istanbul, ma anche dalla mano amica che ha pescato nelle urne a Montecarlo, è evidente: un anno fa l’Inter era la terza forza del gruppo chiamata all’impresa con il Barcellona (che poi avrebbe vinto la Liga) per passare il turno alle spalle del Bayern; oggi è la squadra che Schmidt - testa di serie, pur avendo meno punti nel ranking rispetto all’Inter, per aver vinto il campionato - deve battere per pensare di poter chiudere al primo posto. Per ora è ultimo ed è lì che Inzaghi vuole lasciarlo questa sera. A quel punto per i nerazzurri il delitto perfetto sarebbe chiudere i conti già nella doppia sfida con il Salisburgo (24 ottobre-8 novembre) per non perdere di vista le cose in campionato. A patto di non rivedere mai più l’Inter di San Sebastian , stanca nonostante il turnover e confusa per i troppi cambi ed esordi nella competizione più prestigiosa. La garanzia, manco a dirlo, è sempre la stessa, Lautaro Martinez: provvidenziale con la Real Sociedad, galvanizzato dal poker di sabato, responsabilizzato da una fascia che ne certifica la leadership tecnica e morale.


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