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Battendo il Sassuolo con uno scatenato Lukaku sugli scudi, l'Inter ha infilato la sesta vittoria consecutiva in campionato, l'ottavo risultato utile di fila contemplando Serie A, Champions League e Coppa Italia (totale: 7 vittorie e 1 pareggio, 24 gol segnati, 6 subiti). Martedì sera, tredici anni dopo Madrid, i nerazzurri potrebbero qualificarsi alla finale di Champions League in programma il 10 giugno a Istanbul. Prima di sconfiggere il Milan nell'euroderby d'andata, alla domanda sul futuro di Inzaghi, Marotta aveva risposto: "Penso che resterà". Prima del 4-2 al Sassuolo ha affermato: "A tutt'oggi, il consuntivo non può che essere positivo: essere in tre competizioni, in due delle quali siamo protagonisti, il voto è 7; se in campionato fossimo stati più avanti, sarebbe stato 9-10. La valutazione sull’allenatore deve diventare la valutazione su noi stessi: quando abbiamo perso punti con squadre inferiori, con tutto il rispetto, qualcosa non ha funzionato e non è giusto addebitare tutto al tecnico. Le responsabilità vanno condivise con management e società. Inzaghi sta facendo bene, ha recuperato da quel momento di negatività. In quel momento, era giusto che io mettessi pressione perché siamo l’Inter e dobbiamo esserlo sempre».
Inzaghi merita l'Inter
Ben detto. Quindi, alla luce del filotto inzaghiano, l'Inter proponga adesso al tecnico di rimanere alla guida della squadra, avendo dimostrato sul campo di meritarla in modo assoluto oltre la scadenza del contratto, fissata al 30 giugno 2024. Così, alla buon'ora, la società porrebbe fine alla ridda di congetture che, sino alla sconfitta con il Monza, aveva scandito il lavoro di Simone, con tanto di vertice notturno a San Siro. Poi, l'allenatore è stato così bravo sul campo da mettere a tacere i critici, dei quali oggi non si registrano tracce.