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MILANO - La decisione è presa: il Paris Saint Germain vuole riscattare Icardi, pagando i 70 milioni di euro previsti negli accordi con l’Inter. Per la verità ci sarebbero ancora quasi due mesi prima di esercitare il diritto, e quindi anche per compiere ulteriori riflessioni, ma i segnali provenienti dalla Francia indicano che la scelta sia già stata fatta. E a decidere in questo senso è stata la dirigenza del club, evidentemente senza coinvolgere il tecnico Tuchel, ovvero il “colpevole” delle ripetute esclusioni di Maurito da inizio 2020. Può anche essere un segnale del fatto che il tedesco non sarà più in panchina nella prossima stagione, ma questo è un discorso a parte. Ciò che conta è che il Psg abbia deciso di fare un grosso investimento per il bomber argentino: significa che punta su di lui anche per il futuro. Sarà lui insomma a raccogliere l’eredità di Cavani, che ha il contratto in scadenza.
Giallo clausola
Tutto a posto quindi, con piena soddisfazione anche dell’Inter? In realtà, occorre prima capire cosa effettivamente abbia in testa Maurito. Anche “L’Equipe”, ieri, ha rilanciato i suoi dubbi, che nascerebbero dal desiderio di tornare in Italia. Già, ma il bomber argentino potrebbe opporsi ad un riscatto? Secondo il suo entourage sì, perché nel contratto sarebbe stata inserita una clausola che gli darebbe facoltà di veto, la stessa che, nell’estate 2015, consentì a Salah di rifiutare il riscatto da parte della Fiorentina. L’Inter, invece, ne smentisce l’esistenza, ribadendo che è tutto nelle mani del Psg. E allora forse è il caso di porsi un altro interrogativo. Avrebbe senso riscattare un giocatore contro voglia? Probabilmente, no. E allora, pur avendo già deciso, sarebbe il caso che il club francese interroghi Icardi su quali siano i suoi desideri e le sue intenzioni. Prima accadrà e tanto meglio sarà per tutti.
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