Fiorentina, togliete Palladino dall’emergenza

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Alberto Polverosi
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Quando durante la stagione scatterà l’emergenza, Palladino saprà già dove mettere le mani. E’ tutta l’estate che allena l’emergenza: Biraghi difensore di centrosinistra, Kayode difensore di centrodestra, Barak mediano. In cinque amichevoli di un certo livello (buona l’ultima col Montpellier) non ha mai schierato la squadra titolare (o presunta tale) per un’ovvia ragione: non ha ancora i giocatori. 

In questo momento Palladino allena due centrocampisti di ruolo (Mandragora e Bianco, a cui ha aggiunto l’invenzione di Barak: in teoria ci sarebbe anche Amrabat, ma la situazione del marocchino sembra fuori controllo) per due posti e addirittura sei attaccanti esterni (Sottil, Ikoné, Brekalo, Kouame, Beltran e Colpani, ai quali si aggiungerà Nico Gonzalez) sempre per due posti. Gli mancano due difensori, di cui almeno uno del livello dei titolari considerato che ne schiera tre a partita (Martinez Quarta, Progracic, Ranieri e il giovane Comuzzo sono quelli a disposizione) e l’alternativa a Kean, visto che per Nzola si aspetta solo l’offerta buona. E quello che più incuriosisce è che di fronte a un ritardo del genere, alla necessità di fare in fretta e a un cambiamento così profondo, si parla di un sostituto per Terracciano, il miglior giocatore della Fiorentina per continuità di rendimento della stagione scorsa. 
Mancano poco più di dieci giorni all’inizio del campionato e prima della fine del mercato la Fiorentina giocherà quattro partite, due di campionato (a Parma e col Venezia) e due per gli spareggi di Conference League e per fortuna, a differenza delle edizioni precedenti quando a Italiano capitarono avversari di buon livello come Twente (nel 2022) e Rapid Vienna (nel 2023), a Palladino è andata in sorte una squadra di bassa fascia, la vincente fra l’armena Ararat (terza nel campionato scorso) e l’ungherese Puskas Akademia (terza). Tutt’e due, però, arriveranno alla sfida d’andata del 22 agosto con una condizione fisica più avanzata rispetto a quella dei viola, gli armeni avranno giocato già tre partite di campionato e quattro di preliminari di Conference, gli ungheresi quattro di campionato e quattro di preliminari di coppa. La Fiorentina una sola, quella di Parma il 17 agosto. Anche questo particolare (evitare figuracce internazionali) deve indurre il club a fare in fretta. Ora a Palladino per avere una minima idea sulla nuova Fiorentina resta solo l’amichevole di sabato prossimo a Friburgo, sempre che questa sia la settimana decisiva per i nuovi arrivi. Poco, molto poco, per sostenere un allenatore giovane che sta per iniziare un ciclo nuovo. 
La rapidità con cui il club viola aveva acquistato dalla Juventus un giocatore (Kean) che fra un anno era in scadenza e per una cifra non proprio trascurabile aveva fatto pensare che quanto annunciato in conferenza stampa dai dirigenti e sintetizzato in due parole, ambizione e miglioramento, fosse sul punto di trasformarsi in realtà. Invece dopo aver puntato sulla scommessa del nuovo centravanti, è iniziata la lunga pausa. Per spiegare (e farsi perdonare) con i fatti questo ritardo, la Fiorentina deve acquistare giocatori di livello assoluto, in grado di alzare “ambiziosamente” la qualità della squadra. Sarà così? 


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