Fiorentina, ora Sottil non può più sbagliare

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Fiorentina, ora Sottil non può più sbagliare© ANSA
Alberto Polverosi
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Riccardo Sottil ha segnato uno dei gol più belli di queste prime amichevoli estive della Serie A. E’ successo tre giorni fa contro la Reggiana: primo scambio a ridosso della propria area di rigore con Parisi che attaccava a sinistra, secondo scambio con lo stesso ex empolese, taglio da sinistra al centro e destro da applausi sul secondo palo.

Sottil è una delle scommesse su cui la Fiorentina sta impostando la sua prossima stagione, ma rispetto agli altri parte da una posizione di privilegio: la sua candidatura a uomo della rivincita è appoggiata da Raffaele Palladino. Che nel giorno della presentazione ne aveva parlato così: «E’ molto forte, ha tutto per fare il giocatore ad alti livelli e di questo mi prendo io la responsabilità». Mica poco come stima. Le parole impegnative del nuovo tecnico viola hanno spinto questi primi passi di Sottil nella direzione indicata dallo stesso Palladino. La speranza dei fiorentini è che la strada che si sta tracciando in questa preparazione prosegua dritta fino a tutta la prossima stagione. Sarebbe una bella vittoria per il giocatore e per la Fiorentina.

Ha due anni meno di Federico Chiesa, altro prodotto del settore giovanile viola di quel periodo, e due anni dividono pure il debutto in A, con la maglia viola, dei due. Quando esordì Sottil, il confronto con Chiesa divenne inevitabilmente materia di dibattito. Anche noi al Corriere dello Sport-Stadio eravamo divisi. Sandro Rialti puntava su Chiesa, chi scrive su Sottil: «Ha più fantasia, ha più tecnica e non ha bisogno di spazio per saltare l’uomo». La risposta di Ciccio era perentoria: «Sì, ma Chiesa fa più gol». Viste le cifre degli anni seguenti, aveva ragione lui. Forse Chiesa avrebbe potuto segnare di più, ma di sicuro Sottil avrebbe dovuto segnare di più, tanto di più. Ha debuttato in Serie A nel settembre 2018 e in 105 partite (compreso l’anno di Cagliari, ma tolto quello in B col Pescara) di gol ne ha fatti sei. Non sono pochi, sono niente.

E’ sempre rimasto legato alla Fiorentina. Dopo l’esordio è andato un anno a Pescara in B, è tornato a Firenze e di nuovo via, a Cagliari. Questo sarà il quarto campionato consecutivo sull’Arno, è passato da una lunga serie di infortuni che ne hanno condizionato il rendimento e va detto che nel finale della stagione scorsa, prima dell’ultimo stop in infermeria, stava giocando su ottimi livelli. Il 2024-25 deve essere la sua stagione, o bene bene o male male, o la rinascita definitiva, col ritorno a quelle cime di tecnica che aveva raggiunto nelle sue prime gare in viola, o il ridimensionamento definitivo.

Nella nuova Fiorentina gli è stato riservato un posto da esterno/interno, un trequartista che si avvicina al centravanti. Potrebbe diventare la sua posizione ideale. Ma ora tocca a lui, alla sua forza, alle sue energie, alle sue motivazioni. A venticinque anni non c’è altro tempo per capire se davvero Sottil può essere la scommessa vinta da Palladino.


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