Coppa d'Africa, Nzola dice no e preferisce la Fiorentina: il motivo

Dopo i confronti con la famiglia e il proprio entourage, l’ex Spezia ha maturato la decisione di non rispondere alla chiamata dell'Angola
Andrea Giannattasio
4 min

Nzola ha scelto di dire no alla convocazione dell’Angola per la Coppa d’Africa. Lo ha fatto al termine di alcuni giorni di riflessione, durante i quali il calciatore è rimasto molto combattuto se accettare la chiamata del suo Paese e disputare per la prima volta in carriera quella che, per la sua Nazione così come per tutto il continente africano, è da sempre il torneo per eccellenza, o se restare a Firenze e dare una mano alla Fiorentina per provare a vincere la Supercoppa in programma in Arabia Saudita dal 18 al 22 gennaio. Alla fine, dopo i confronti con la famiglia e il proprio entourage, l’ex Spezia ha maturato la decisione di non rispondere alla chiamata del ct Gonçalves e di concentrarsi sui prossimi impegni in maglia viola, a cominciare dalla sfida di domani a Monza. 

Fiorentina, cambio di rotta

E dire che, fino a domenica, la convocazione di Nzola con l’Angola sembrava una cosa quasi scontata, per quanto sorprendente visto che la chiamata in Nazionale per lui non arrivava dal marzo scorso: il giocatore, informato qualche giorno prima dal suo commissario tecnico dell’imminente chiamata, a detta della Federazione era parso più che mai desideroso di confrontarsi con una competizione mai affrontata prima e - all’interno di una conversazione con il selezionatore andata in scena la scorsa settimana - si era detto disponibile. Ecco perché, alla luce dei primi rumors che in Italia hanno iniziato a circolare martedì, la Federcalcio angolana si è detta sorpresa. La decisone dell’attaccante viola rischia di cambiare il suo rapporto e la rappresentativa del suo Paese (finora Nzola con la nazionale angolana ha collezionato 6 presenze e 2 reti). In particolare, potrebbero esserci frizioni col ct Gonçalves, la persona che per prima nel 2021 ha creduto nel centravanti - facendolo debuttare con le “Palancas negras” - e che solo pochi giorni fa pareva aver incassato dal giocatore la propria disponibilità. Sullo sfondo, in tutto questo, resta la Fiorentina. Che oltre ad aver assistito da semplice spettatrice a questo balletto, resta ancora in attesa di una decisione ufficiale da parte di Nzola, che avrà tempo fino a sabato 30 dicembre - giorno della sua eventuale partenza - per dare vita alla sua scelta definitiva. Se, cioè, restare a Firenze e rendersi disponibile per un gennaio quanto mai intenso (tre gare di campionato, almeno una di Supercoppa e i quarti di Coppa Italia) oppure unirsi alla sua Nazionale. Da casa viola è stato fatto sapere che il responso definitivo spetta solo all’attaccante e che nessuno ha fatto o farà mai pressioni per convincerlo a rimanere in Italia. 

Le strategie

Di sicuro la probabile permanenza di Nzola cambierà alcune scelte di mercato che l’area tecnica aveva iniziato a vagliare. Con la disponibilità dell’angolano e Beltran, infatti, Vincenzo Italiano avrà modo di affrontare la Supercoppa e gli altri tornei di gennaio con il reparto offensivo quasi al completo (scontata invece la risposta positiva di Kouame alla convocazione della Costa d’Avorio per la Coppa d’Africa) e si troverà “solo” con la necessità di rimpiazzare Gonzalez, che dopo la lesione ai flessori ne avrà ancora per cinque settimane. In tal senso i nomi che il dg Barone e il ds Pradè stanno monitorando sono due: Ngonge del Verona e Laurienté del Sassuolo.    


© RIPRODUZIONE RISERVATA