Nelle ultime quattro partite la Fiorentina ha incontrato quattro squadre ampiamente alla sua portata e le ha sempre battute. Con un pizzico di fortuna lo Spezia, senza indugi negli altri tre casi. Vittorie nette. Ha sempre segnato e nelle ultime due, Riga e Marassi, non ha preso gol. I numeri e il senso generale della ripresa viola sono evidenti. La squadra ora sta bene, è capace di cambiare tipo di gioco da una gara all’altra e anche durante la stessa gara. Dominio totale in Lettonia (ma l’avversario era così scarso che non poteva essere altrimenti), ripartenze fulminanti nel primo tempo di ieri (gol e successiva palla-gol da applausi per la costruzione) e controllo sicuro del gioco nella ripresa, soprattutto dopo il 2-0 di Milenkovic che ha segnato lo stesso identico gol di Spezia. La Liguria fa per lui.
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Il dato incoraggiante, quello che segnala più di altri la ripresa della Fiorentina, è legato ai gol. Dopo la bastosta dello 0-4 del Franchi contro la Lazio (datato 10 ottobre), la Fiorentina ha giocato 7 partite ufficiali e ha sempre segnato. Grazie anche alla modestia di scozzesi e lettoni in Conference League (ma non vanno dimenticate le 3 reti all’Inter in una partita sfortunata per l’arbitro Valeri, non solo per i viola), è arrivata a 18 gol in 7 gare, quasi 3 a partita. Ha ritrovato le reti di Bonaventura, quelle da angolo di Milenkovic, hanno contribuito anche i due centravanti Jovic e Cabral, seppure in misura non proprio eccessiva, insomma è una squadra che ha saputo riprendersi e rilanciarsi e questo è l’aspetto più importante. Nel momento decisivo della sua stagione, quando la Fiorentina sembrava sul punto di eclissarsi, è stata invece in grado di uscire dall’ombra, col carattere più che col gioco, ma anche col gioco.