FIRENZE - Ce lo aveva raccontato, di sognare di farsi bandiera, studiando da vicino chi bandiera viola lo è da sempre, Giancarlo Antognoni. Ma forse non immaginava nemmeno lui di essere “il prescelto” dal patron. Gaetano Castrovilli, in pochi mesi, da promessa si è fatto certezza. È il presente travestito da futuro, quello che presto la fascia di capitano potrebbe trovarsela stretta al braccio, con la 10 sulle spalle, come auspicato da Commisso, e con una storia tutta da scrivere, tra traguardi da tagliare e trofei da sollevare, che in questo senso gli intenti di entrambi, calciatore e proprietario, sono per l’appunto gli stessi.
Della versatilità tattica del giocatore se n’è accorto subito Montella, che lo ha messo al centro della Fiorentina dopo averlo visto in ritiro. Non ha fatto da meno Beppe Iachini, che a lui ha rinunciato solo per infortunio (contro la Juventus, la settimana dopo il malessere accusato col Genoa). Nel mezzo, pure il Ct, Roberto Mancini che di talenti ne ha lanciati diversi già alla guida di club (da Bonucci a Balotelli), ne ha apprezzato la crescita, regalandogli la prima chiamata con l’Italia dei big e continuando a tenerlo sotto la lente in vista dell’Europeo slittato di un anno. Antognoni, non troppo tempo fa lo disse senza girarci attorno che sì, Castrovilli sarebbe potuto diventare davvero il suo erede, versione 2.0, anche nella longevità di rapporto con la Fiorentina che l’ha fatto crescere e conoscere: tocca a Castrovilli, classe '97, ora edificare il proprio sogno. Il ragazzo pugliese, quello che con i "sombreri" fa sparire il pallone agli avversari (Lozano, ma anche De Roon lo hanno imparato a proprie spese prima dello stop alla stagione), è finito anche per questo nel mirino dei top club, italiani ed internazionali.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna del Corriere dello Sport